Un corso on-line con la Scuola Holden firmato Pasteris e Borgogno per imparare a fare giornalismo e informazione

logo_holdenSe volete imparare qualcosa di utile per fare giornalismo o informazione potete partecipare al corso organizzato dalla prestigiosa scuola Holden che ho realizzato con Franco Borgogno. Il corso è articolato in otto lezioni utilizzando una piattaforma di e-learning molto diffusa, Moodle che permette di  interagire con i docenti e con gli altri studenti, consultare le lezioni, i video, le presentazioni, realizzare gli esercizi pratici. Il corso ha un costo contenuto rispetto ad altri corsi carissimi ed inutili. Se volete iscrivervi.

La presentazione del corso e qualche notizia su Franco Borgogno e Vittorio Pasteris:  Il giornalismo è una passione, uno stile di vita, un modo di essere, ma è anche una professione che sta mutando in maniera velocissima per l’evoluzione tecnologica e sociale. Il nostro corso di giornalismo in e-learning è costituito da due percorsi: uno sul giornalismo tradizionale e uno sul giornalismo digitale, interconnessi e interdipendenti.

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Le edicole italiane in sciopero il 24, 25 e 26 febbraio: nei giorni delle elezioni

Gli edicolanti vessati dal disinteresse dei politici e degli editori che tendono a cercare su di loro tutti i rischi e i problemi hanno deciso uno sciopero che potrebbe fare molto male agli editori.  nei loro confronti. Le Organizzazioni Sindacali dei rivenditori di quotidiani e periodici, SNAG-Confcommercio, SINAGI aff. SLC-CGIL e USIAGI-UGL hanno comunicato uno … Leggi tutto

La salute dei giornali italiani

Il Post scrive un articolo molto dettagliato sulla salute economica ed esistenziale dei giornali in Italia

Nell’ambito della grande e globale crisi dei giornali cartacei – in questo articolo parleremo dei quotidiani, ma il problema riguarda notoriamente anche le riviste – anche per la stampa italiana il 2012 è stato un anno molto difficile. Si è ridotta la quota dei finanziamenti pubblici, che rappresenta per molte testate una significativa fonte di introiti, ma soprattutto sono continuati a diminuire i guadagni dalla pubblicità. Nei primi nove mesi del 2012 il mercato pubblicitario del settore dell’informazione, nell’insieme, è arretrato del 10,5 per cento, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La tendenza va avanti così da anni e porta con sé conseguenze sulle redazioni e, alla fine della fiera, sul prodotto finale, quello che arriva nelle mani dei lettori (anche questi sempre di meno, con poche eccezioni).

Per i quotidiani nel 2012 la raccolta pubblicitaria è diminuita del 13,9 per cento, mentre per i periodici del 16,2 per cento. Nelle redazioni ci sono stati e ci saranno piani di riorganizzazione e ristrutturazione, con lo scopo principale di tagliare i costi sul lavoro, cioè giornalisti e poligrafici. I poligrafici sono i dipendenti di un giornale che non sono giornalisti, principalmente i tipografi e gli impiegati amministrativi, ma non i dirigenti (come il direttore marketing o il direttore editoriale). Secondo i dati dell’INPGI, l’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani, le aziende che nell’ultimo anno hanno fatto ricorso allo “stato di crisi” sono state 58.

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Uno scandaloso Giorgio Napolitano

Giorgio Napolitano ha invitato i giornalisti a non fare il loro mestiere: indagare e informare Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano torna a parlare del caso Monte dei Paschi e lancia un nuovo invito a raffreddare il clima intorno allo scandalo della Banca senese. Dopo essersi schierato ieri in difesa della Banca d’Italia e delle … Leggi tutto

La fotografia dell’uso del digitale da parte dei giornalisti italiani

Noi del gruppo Qualinfo abbiamo realizzato una ricerca sul rapporto fra i giornalisti italiani e il mondo digitale, L’ intera comunità dei giornalisti italiani usa ormai costantemente Internet per lavoro e due giornalisti su tre  utilizzano, almeno una volta alla settimana,  strumenti digitali più complessi  (aggregatori, newsfeed, Gdoc, Skype), ma più della metà non possiede … Leggi tutto

E ora abbiamo anche la preghiera del giornalista che vale più di 4 chili di carte ordinistiche

L’arcivescovo di Chieti-Vasto, Bruno Forte, in occasione della festività del patrono dei giornalisti San Francesco di Sales, che ricorre il 24 gennaio, ha scritto una preghiera per la categoria. “Ho pensato – scrive monsignor Forte in una nota – di scrivere per Voi una preghiera, che Vi offro in segno di stima e di amicizia, … Leggi tutto

La vicenda de Il Vostro Quotidiano sempre verso il peggio: ma l’Inpgi dove è ?

La situazione del Vostro Quotidiano è sempre più paradossale con collaboratori non pagati e redazione allo sbando, le cose stanno peggiorando dal punto di vista legale dato che sul sito de La Presse è comparsa una ordinanza del Tribunale di Torino che dice tra gli altri II Giudice designato 1. ordina alla Pensiero Italia s.r.l, … Leggi tutto

Raccontate su Facebook il vostro mondo trasmendializzato di comunicare fra tv, radio e social

Parte in questi giorni una partnership fra Tim e Pick1  per conoscere meglio i consumi trasversali dei media. È un’idea interessante. Oramai molte volte noi piccoli e grandi nerd ci piazziamo davanti alla televisione armati di cose smart, dai telefoni ai tablet, per commentare, in massa, il programma televisivo sui social media o per informarci sulle partire di calcio online e poi ritrasmettere risultati ed emozioni agli amici. In effetti, a volte, c’è la sensazione che non se ne capisca più niente ma la Rete si arricchisce di giorno in giorno di nuove contaminazioni. Però la tentazione di continuare a contaminarsi con i social, qualsiasi cosa facciamo, è molto forte.

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La non politica nella non televisione

Massimo Mantellini descrive in maniera mirabile il testa a testa mediatico politicamente inutile fra Berlusconi e Santoro

La gran parte dello spettacolo è stata legato all’attesa: due palloni molto gonfiati gongolavano uno di fronte all’altro, fieri di se stessi ed incuranti del resto intorno. Di qua dallo schermo tutti noi aspettavamo che uno dei due estraesse lo spillone per sgonfiare l’altro. È finita dopo un paio d’ore senza spargimenti d’aria. Entrambi hanno capito che lo schermo televisivo era abbastanza grande per contenerli entrambi.

Le conseguenze? Beh, Berlusconi ha vinto uno scontro nel quale a ben vedere era l’unico concorrente. Santoro mette ugualmente in cascina un credito di presunta autorevolezza (oltre il 30% di share) che saprà far valere in futuro. Del resto le cose da quelle parti vanno così da sempre, il tema dell’interesse pubblico è semplicemente il plot narrativo di Santoro da anni, è un simbolo, una specie di marchio di fabbrica: l’inettitudine giornalistica che ha illuminato un Silvio Berlusconi guascone e tronfio dalle balle che raccontava, è un particolare, un corollario, ha lo stesso valore dei servizi di Ruotolo davanti ad una fabbrica chiusa dal padrone. Il tempo della diretta, si spengono le luci e tutti a casa propria.

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Il mercato del lavoro stagnante, non meritocratico e gerontocratico del giornalismo italiano

Alessia Cerantola racconta in un lungo e dettagliato articolo su Lsdi i mali del giornalismo italiano

I giornalisti che fanno domanda di una posizione a tempo pieno spesso incontrano un sistema di reclutamento che si basa ampliamente sul nepotismo. Se si chiede come siano riusciti a ottenere un contratto regolare a tempo pieno, molti giornalisti si riferiscono alla fortuna, altri semplicemente non rispondono.

Le offerte di lavoro nel settore del giornalismo sono pubblicizzate di rado e il processo di assunzione dipende perlopiù dalle proprie conoscenze. Questo meccanismo influisce pesantemente sulla qualità dei giornalisti delle redazioni, che non sono assunti necessariamente in base al proprio merito.

“La ragione per cui il giornalismo italiano, in particolare quello televisivo, è di qualità molto bassa è dovuto al fatto che la selezione degli individui che sono ammessi nel sistema avviene dopo l’esclusione delle persone migliori, e di chiunque desideri occuparsi di giornalismo come servizio pubblico”, ha detto Wolfgang Achtner, un giornalista televisivo che vive a Roma lavorando come corrispondente per ABC news, CNN e Press TV e con una lunga esperienza sulla televisione italiana.

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La rivoluzione dei vecchi newspaper ovvero News(paper) Revolution

In libreria da Lupetti Il giornale è ancora lo strumento che accompagna il cittadino e gli permette di (ri)costruire la propria agenda quotidiana, il mezzo che interpreta i fatti di cronaca e gli eventi salienti che accadono nel mondo. Il declino delle vendite registrato negli ultimi anni è, probabilmente, dovuto al fatto che, nel suo … Leggi tutto

Una tassonomia degli infonauti italiano

Via il giornalaio L’Osservatorio Demos-Coop, che già a dicembre aveva diffuso i dati sul rapporto degli italiani e l’informazione, ha pubblicato un approfondimento su informazione e coinvolgimento politico della popolazione del nostro Paese. Il sondaggio è stato condotto da Demetra [sistema CATI] a fine novembre 2012. Il campione nazionale intervistato è stato di 1323 casi ed … Leggi tutto