La notizia che ci interessa è quella dietro l’angolo: Gazzette digitali

Via Anso Andrea Bettini, giornalista Rai, presenterà a Roma il suo terzo libro dal titolo “Gazzette digitali. L’informazione locale sulla Rete globale” nel quale passa in rassegna i casi di maggiore successo, affrontando i problemi di chi vi lavora e presentando vicende in cui le testate locali attive sul web hanno mostrato le proprie potenzialità. … Leggi tutto

La blogger gay siriana era un uomo americano di 40 anni

Via Corriere.it La blogger Amina Araf, la “ragazza gay di Damasco” diventata un simbolo della rivolta in Siria è in realtà un uomo, un americano di 40 anni della Georgia. Mentre attivisti e giornalisti di tutto il mondo avevano creduto che Amina fosse stata arrestata (in seguito ad un allarme lanciato sul blog), l’uomo che … Leggi tutto

L’Indro si lancia in rete

E’ online la versione 1.0 de L’Indro Qui troverete le mie modeste “briciole di bit” Siamo partiti dall’assunto che l’informazione sia il vero valore aggiunto che ci permette di orientare le nostre vite in un mondo sempre più composito e confuso, convinti, altresì, che tutto quanto ci viene elargito gratuitamente sul web venga, in realtà, … Leggi tutto

Giornalisti free lance: sfruttati con i soldi pubblici

Via Affari Italiani

Un articolo battute scritto per La Nazione può valere 2 euro, poco meno di quelli per Il Resto del Carlino, retribuiti “ben” 2,50 euro. Lordi, ovviamente. E non si pensi che sia solo il gruppo Poligrafici Editoriale a gestire “al risparmio” i suoi collaboratori: l’Ansa, principale agenzia italiana, paga 5 euro (sempre lordi) per ogni lancio, mentre la concorrente Apcom offre da 4 a 8 euro, ma non paga nulla nel caso in cui l’evento assegnato non si realizzi. Una testata storica e prestigiosa come Il Messaggero non supera i 27 euro ad articolo (ma le brevi valgono solo 9 euro). E l’avvento del web introduce nuove, bizzare forme di retribuzione: è il caso, ad esempio, del giornale online Newnotizie.it, che compensa 35 news settimanali 1,50 euro ogni mille click raggiunti (e non devono essere molti i pezzi a raggiungere tale soglia), cui vanno aggiunte 12 news a settimana senza retribuzione, anche se “consentono il raggiungimento del tesserino da gioralista pubblicista”. Vuoi mettere?

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Giornalisti duri a morire: Gianni Lannes e Paolo Barnard

Gianni Lattes

Dopo varie insistenze eluse per avere una scorta, “almeno per la sua famiglia”, il giornalista a cominciare dalle ore 15 del 22 dicembre del 2009 ottiene l’assegnamento di una scorta della Polizia di Stato. Nel dicembre del 2009 risulta ancora legato da contratto con uno dei più importanti quotidiani italiani, La Stampa di Torino, sebbene congelato (percepisce lo stipendio con l’obbligo di non lavorare) in seguito a una sua inchiesta (autunno-inverno 2008) sulla mafia che vedeva implicato Renato Schifani come sponsor riguardo alla costruzione in terra siciliana di una superstrada inutile, a dire di Lannes, la quale è riuscita solo a devastare un’area boschiva (Bosco della Ficuzza) ancora integra della Sicilia, comprensiva di zona archeologica. Renato Schifani invitò Gianni Lannes a una festa a Roma, dove dopo una discussione riguardante le motivazioni dell’inchiesta consigliò al giornalista di non occuparsene più e “di andare in vacanza”. Un mese e mezzo dopo Schifani si presenta a La Stampa di Torino e l’attività di giornalista di Lannes viene congelata senza nessuna motivazione.

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La posta elettronica della signora Sarah Palin: PalinLeaks

I giornali online o meno americani, Huffington Post in testa,  si stanno scatenando a pubblicare le 24 mila email di Sarah Palin inviate e ricevute quando era governatrice dell’Alaska. Le email  sono state rese pubbliche  sulla base del Freedom Act, che tutela la pubblicazione degli atti pubblici. Sarah Palin Emails – The First 2003 pages

EJO: QP informazione glocal per il Piemonte

European Journalism Observatory dedica un servizio a Quotidiano Piemontese Quotidiano Piemontese è un progetto di informazione online locale e nazionale pensato, disegnato e avviato da tre giornalisti ed esperti di web: Vittorio Pasteris, giornalista conosciuto su internet fin dagli anni ’90 e reduce da una lunga esperienza presso La Stampa; Franco Borgogno, da oltre 20 … Leggi tutto

Le nostre Radici nel mondo

Venerdì 10 giugno inizia su RAI 3 Radici: quattro viaggi, quattro storie, alle origini dell’immigrazione in Italia di e con Davide De Michelis che è un ottimo giornalista, una persona straordinaria e un caro amico. Un viaggio nel mondo dell’immigrazione – quella regolare, quanto silenziosa. Un viaggio in direzione contraria, alle radici di una persona: … Leggi tutto

Le gazzette digitali arrivano in libreria

Un ottimo libro sul futuro dell’editoria dal polimorfico Andrea Bettini Mentre i colossi dell’editoria cartacea sono alle prese con un calo preoccupante delle copie vendute, negli Stati Uniti un sito internet che si occupa di cronaca locale assume decine di giornalisti. Altre pubblicazioni sopravvivono da anni sulla Rete globale facendo informazione su paesini e persino … Leggi tutto

Della dignità del giornalismo e degli uomini contro un sistema che la lede

Via Stefano Tesi

Come tutte le cose, anche la dignità ha un principio e una fine. Senza l’uno o senza l’altra, resta un concetto vago, indeterminato. Prendiamo ad esempio – argomento ahimè attualissimo: ahimè nel senso che è di attualità sostanziale da almeno quindici anni, ma è diventato “di moda” solo da poco, quando i buoi sono irrecuperabilmente scappati dalla stalla – la dignità di un libero professionista.
Si fa presto a dire che la sua dignità è lesa quando non trova lavoro, o è costretto ad accettare compensi umilianti, o tempi di pagamento infiniti, o incarichi non consoni alla sua preparazione e alle sue qualità professionali. Bella scoperta. Questo è l’inizio. Poi, però, c’è la fine. Ovvero: fino a che punto il professionista è tenuto ad accettare quanto sopra prima di rinunciare alla propria dignità? In altre parole: a partire da che punto egli per primo manca di rispetto a se stesso, sacrificandola, ed è quindi l’artefice di ciò di cui si lamenta? Dove finisce la vittima e comincia il masochista? E a chi, quando, come, perchè spetta di vigilare, accertare, intervenire, sanzionare, regolamentare la materia? In tutto ciò i contrattualizzati che ruolo e quale responsabilità hanno? Sono colleghi o controparti? Non sanno, non capiscono o fingono di non vedere? O semplicemente se ne fregano?

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Verso la Carta di Firenze per i giornalisti

Dal sito Odg

Un evento per affermare la dignità della professione giornalistica. Firenze diventerà la capitale del giornalismo italiano. La manifestazione dal titolo «Giornalisti e giornalismi», organizzata da Ordine nazionale dei Giornalisti, Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Ordine dei giornalisti Toscana e Assostampa Toscana, chiamerà a raccolta colleghi da tutta Italia per concorrere a dar vita alla ‘Carta di Firenze’, uno strumento deontologico innovativo per disciplinare modelli virtuosi di collaborazione tra giornalisti e cooperazione con editori per cementare ancora la fiducia tra stampa e lettori. La carta normerà condotte e comportamenti che potranno diventare anche oggetto di procedimento disciplinare ordinistico o sindacale in caso di violazione.

La Carta di Firenze sarà frutto di un procedimento partecipato che parte dal basso e coinvolge in prima persona professionisti e pubblicisti che vivono sulla loro pelle il cambiamento sempre più frenetico della professione. Dai coordinamenti di precari, ai freelance, ai collaboratori, i ‘contrattualizzati’ i quali saranno richiamati a una maggiore responsabilità nelle scelte che spesso determinano il futuro di altri colleghi.
«Non abbiamo in mente una manifestazione da ‘muro del pianto’ – dicono il presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, Enzo Iacopino e il presidente della Fnsi, Roberto Natale – dopo un lungo lavoro preparatorio è arrivato il momento di dare un segnale forte per rivendicare, anche al nostro interno e tra i colleghi, dignità, collaborazione e diritti per una vera qualità dell’informazione nazionale».