Giornalisti, Ordine ed editori (5)

Via LSDI Il dibattito si sta animando su LSDI dopo l’incontro svoltosi al festival del Giornalismo di Perugia. E’ cosa positiva che finalmente si affronti “a cielo aperto” le tematiche del precariato e della legalità del giornalismo italiano. Per quanto non personalmente non possa condividere diversi aspetti dell’intervento del presidente ODG Iacopino occorre riconoscere che … Leggi tutto

Giornalisti, Ordine ed editori (4)

Il presidente Jacopino risponde Via LSDI

Mi chiede un segnale forte. Credo di darlo, so di darlo grazie al conforto che mi viene da centinaia e centinaia di giovani sfruttati da quei ladri di sogni e di verità che ci sono tra gli editori.

La risposta al suo quesito di fondo è NO. Un no netto, chiaro. Non baratterò il dovere della denuncia del comportamento vergognoso di molti editori, i loro furti di dignità che perpetuano con la schiavitù del precariato con il miraggio di una carota, il colloquio con gli editori.

In questa vicenda ci sono in campo due parti: una i giornalisti, in particolare i più giovani; l’altra gli editori, impegnati solo in logiche mercantili. Non mi chieda, né lei né altri, di stare in mezzo. La mia scelta è netta ed è con i primi, non perché sono gli ultimi (non mi condiziona il mio essere cattolico) e neanche per una logica di casta. Ma per ragioni morali.

In una sua recente performance, il presidente della Fieg si è gloriato di risultati che vanno un po’ meglio, sorvolando su una riduzione del costo del lavoro del 9,6 per cento. Siamo stati noi, con il sacrificio di centinaia di professionisti, rottamati senza ritegno, a dare un contributo fondamentale se non unico. Carlo Malinconico parla solo e sempre di soldi, in tutte le occasioni. E’ stato inutile chiedergli una presa di distanze da quanti tra gli editori si comportano in maniera scorretta. Inutile. Per il presidente della Fieg non è mai “la sede giusta”.

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Giornalisti, Ordine ed editori (3)

Via Massimo Mantellini Meglio scrivere sul web che sulla carta, meglio scrivere per i propri lettori che per il proprio editore. Esiste però un grosso tuttavia. Il percorso verso una personale visibilità, che è la scusa di Arianna Huffington e di molti altri per drenare contenuti gratis in rete, esiste, ma transita spesso al di … Leggi tutto

Giornalisti, Ordine ed editori (2)

Via LSDI

Nel corso dell’ incontro ci sono stati momenti di tensione per l’ intervento di Marco Renzi, giornalista digitale e componente della redazione di Lsdi che ora, con una lettera aperta al presidente dell’ Ordine, rilancia le questioni sollevate e cerca di chiarire la sua posizione. Sostenendo che in un momento come questo uno scontro senza quartiere fra editori e istituzioni giornalistiche servirebbe a poco. Il momento è tale – sostiene Renzi – che una presa di posizione solo in questa direzione, si rivelerebbe ‘’non solo fuori tempo massimo, ma anche inutile e poco interessante ai fini di una seria riorganizzazione, meglio, rifondazione,  del sistema dell’ informazione professionale’’.

Ecco la lettera di Renzi.

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Giornalisti, Ordine ed editori (1)

Via EJO

Come è possibile concludere un ciclo di appuntamenti – quelli del Journalism Lab a cura di Vittorio Pasteris all’interno del Festival di Perugia – in cui in modo brillante e appassionato  per giorni si è parlato di nuove iniziative digitali, blog, social media, di modelli di business sostenibili, discutendo di precariato e di compensi che oggi i giornalisti freelance ricevono in Italia?

Significa che il giornalismo italiano non è pronto per una sana e qualitativa rivoluzione digitale dell’informazione e  che alla base del sistema c’è qualcosa che non funziona.

In Germania un giornalista freelance percepisce in media 2147.00 euro al mese (dato dell’associazione dei giornalisti in Germania) e 127 euro al giorno per un reportage; in Inghilterra si parla di 170 sterline a pezzo, in Svizzera per un normalissimo pezzo di cronaca, diciamo di 3.500 battute, siamo sui 78 euro, 200 euro o più se si tratta invece di un reportage. E in Italia? In Italia come ha recitato il presidente dell’Ordine dei giornalisti Enzo Jacopino, ci sono testate che retribuiscono i loro collaboratori 4.30 euro al pezzo lordi o 325.00 euro lordi per due mesi di lavoro al Mattino di Napoli. E parliamo della carta stampata perchè per l’online c’è chi sostiene che non ci sia nemmeno bisogno di pagare un giornalista perchè in fondo gli si dà visibilità.

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Una Prima Liquida, meglio Banzai

L’apertura di Prima Comunicazione di questo mese è dedicata a Banzai

“Siamo cresciuti in maniera sorprendente, addirittura più di Facebook (+21%). Solo Google è cresciuto più di noi in termini assoluti guadagnando 30mila utenti in più su 2 milioni e mezzo. Ma in percentuale Banzai è aumentato più di tutti. In termini assoluti siamo all’ottavo posto e al terzo se consideriamo solo i gruppi italiani: veniamo dopo Telecom Italia e Wind, e prima di Rcs e del Gruppo L’Espresso”, spiega Paolo Ainio.

Il conseguimento di questi ambiti traguardi è legato agli importanti investimenti del gruppo nelle tecnologie: “Stiamo cominciando a vedere i risultati – commenta Ainio – riusciamo a produrre una notevole quantità di contenuti pur restando nei limiti che ci sono concessi dal mercato. Cioè senza gonfiare le redazioni né acquistare contenuti all’esterno. Quello che guadagniamo lo reinvestiamo nelle tecnologie, non nei contenuti”.

Oggi il gruppo Banzai può contare un network di siti verticali che spaziano dall’universo femminile – PianetaDonna, GirlPower,Pianeta Mamma- , ai giovani – Studenti.it e Giovani.it -, dai fornelli -GialloZafferano, Cookaround – alla finanza – Soldionline -, dai viaggi – Zingarate – alle tecnologie – Pianetatech- , fino ad arrivare all’informazione 2.0, quella dei blog e dei social network, rappresentata da Liquida, il portale degli ‘user generated content’ di qualità.

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Giornalismi e status quo

Via LSDI

Giornalismi e status quo. Come si vive il cambiamento in redazione. E’ il titolo di un incontro organizzata dall’ Anso – l’ associazione degli editori online – per il pomeriggio del 29 aprile a Milano, col patrocinio dell’ Ordine dei giornalisti della Lombardia e la collaborazione del Master di giornalismo dell’ Università di Milano e di Lsdi. Al centro dell’ incontro – il cui inizio è fissato per le 15 nella Sala lauree della Facoltà di Scienze Politiche (Via del Conservatorio, 7) – la questione dell’ innovazione e delle resistenze che essa incontra nelle redazioni, un tema chiave dell’ evoluzione del giornalismo e dell’ editoria contemporanei.

Al dibattito partecipano giornalisti ed esperti del settore, fra cui il direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli, che proprio su questi temi ha avuto nelle scorse settimane con la sua redazione una forte polemica. Con De Bortoli,Vittorio Feltri, direttore di Libero, Walter Passarini, vicedirettore del Master in giornalismo ”Walter Tobagi”, Luca De Biase, caporedattore di Nova24 (Sole24ore) e animatore della Fondazione

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Biliogiornalismo

Via Lettera 43

Anche al festival del giornalismo di Perugia, quindi anche a casa di chi crede nell’informazione “schiena diritta”, sì è fatto sentire un fenomeno che sembra il contrappasso inaggirabile della cultura liquida. La briatorizzazione, la billionairizzazione, quella che i semiologi chiamano, da “vedette”, “vedettizzazione”. Quel fenomeno tipico degli avventori del locale di Flavio Briatore, il Billionaire, che fa sì che si vada in un posto a vedere il personaggio, qualsiasi personaggio, purché famoso.
Scena tipica: Filippo Facci che gira per i fatti suoi, un ammiratore l’incontra, gli fa i complimenti e poi gli dice: «E mi raccomando, mi saluti tanto il suo direttore Feltri». Non tutti sanno che Facci e Vittorio Feltri non vanno d’accordissimo, si sono anche scritti articoli feroci l’uno contro l’altro. Ma ognuno tiene a dire qualcosa alla star appena incontrata.

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Le buone intenzioni del giornalismo italiano

Via Antonio Rossano Gli ospiti rappresentavano ai massimi livelli tutte le parti in causa, ad eccezione della Federazione degli Editori, assente. Ed in effetti una assenza che ha fatto anche comodo. Perché, di fronte alle corpose ed evidentemente giuste critiche dei giornalisti presenti che paventavano la grave difficoltà di lavorare con compensi minimi, addirittura ridicoli, … Leggi tutto

Obituary: Gilberto Evangelisti

E morto Gilberto Evangelisti, un pezzo di storia del giornalismo sportivo italiano. (via Repubblica) E’ morto questa notte nella sua casa a Roma il giornalista Gilberto Evangelisti, uno dei mostri sacri del giornalismo sportivo italiano. Gilberto Evangelisti, aveva 82 anni, era nato il 17 settembre 1928. Era il fratello del democristiano Franco Evangelisti per anni … Leggi tutto

Un piano nazionale contro il precariato

Via Ansa Un piano straordinario per l’uscita del precariato»: è l’obiettivo al quale punta la Federazione nazionale della stampa, alla vigilia della riunione del tavolo di confronto con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’editoria, Paolo Bonaiuti, previsto per martedì 19 aprile. Lo ha spiegato oggi il presidente del sindacato dei giornalisti, Roberto … Leggi tutto

I giornalisti con lo zainetto

Dopo un po’ di giorni di permanenza a Perugia mi è maturata la certezza che esistono due tipologie di giornalisti quelli con lo zainetto e quelli senza zainetto. Quelli con lo zainetto hanno nello zainetto il laptop (ipad) o la telecamera. Gli altri sono brontosauri.