L’anello mancante del giornalismo online

Via Il Barbiere della Sera e Rosebud

Secondo la normativa italiana, chi non è iscritto all’Ordine, pur svolgendo un lavoro di tipo giornalistico, non può considerarsi un giornalista. La professione del giornalista è dunque formalmente regolamentata ed è fondata su una precisa deontologia, ovvero su una sorta di meccanismo etico che le appartiene e che lega in un binomio inscindibile la bontà del fine con la liceità del mezzo utilizzato per raggiungerlo quel fine. Più semplicemente, chi esercita il mestiere del giornalista si occupa di giornalismo, ovvero di quell’attività editoriale specializzata “nella raccolta, nell’elaborazione e nella trasmissione di notizie”.

Rimarcare che questa è una professione legalmente riconosciuta, che ha una sua ragione morale, che ha un suo scopo e una sua precisa modalità di estrinsecazione operativa non è un esercizio fine a se stesso. In questi tempi digitali, serve soprattutto a rammentare che il “mestiere” ha una identità ben definita.

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Il lento inesorabile declino di Digg

Via Dario Salvelli

In un web sempre più aggregato e spezzettato muore quello che è stato per anni il principale aggregatore (e simbolo) dei geek ma non solo. Quando si installava WordPress non poteva mancare il suo plugin, era al primo posto tra tutti affinchè le persone votassero i tuoi post accrescendone la popolarità sul servizio. Oggi le notizie forse non si leggono più per prima e solo su Digg come accadeva qualche anno fa ma arrivano in altri posti, sui social network, attraverso le applicazioni mobili. Vale lo stesso per Slashdot e Reddit che sono diventati soprattutto aggregatori di discussioni e commenti, citazioni.

Dall’altra parte anche strumenti come Google News hanno dimostrato una debolezza nel controllo delle notizie evidenziando l’inadeguatezza della qualità degli algoritmi nelle scelte, nei filtri, nelle rettifiche, che diventano di qualità soltanto attraverso una redazione umana.
Digg ha perso un terzo del traffico nel solo mese di Aprile con un crollo devastante mentre i cloni italiani dell’editoria sociale, OkNotizie, Diggita, ZicZac, non mi sembra se la passino meglio per volume di traffico ed importanza dei contenuti: quanti di voi s’informano usando questi strumenti?

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Il vero obiettivo della legge anti intercettazioni

Via Lavoce.info

Il mondo dell’informazione si è compattato nelle ultime settimane, coinvolgendo giornalisti con posizioni politiche anche diverse, nell’opporsi al disegno di legge sulle intercettazioni. È un segnale importante che fa emergere i media come uno dei poteri di controllo all’interno di una società democratica. L’impossibilità di riportare notizie e atti di inchiesta fino al termine dell’udienza preliminare, anche quando questi stessi documenti non siano più coperti dal segreto istruttorio, appare un esercizio di arroganza del potere politico che molti costituzionalisti giudicano destinato a un nuovo frontale con la valutazione della Corte costituzionale. Il divieto di pubblicare il contenuto delle intercettazioni contenute negli atti, nemmeno in forma di riassunto, limita ulteriormente il ruolo dell’informazione nell’orientare l’opinione pubblica. E confonde alcuni eccessi, che pur si sono verificati nella ricerca del particolare sensazionale quanto irrilevante nell’ambito delle indagini, con un bando generalizzato che impedisce al cittadino di conoscere.

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Ddl intercettazioni, passa la fiducia in Senato

Via FNSI Il governo incassa la fiducia sul ddl intercettazioni con 164 sì e 25 no. Il Pd non ha partecipato alla votazione. Sarà il 9 luglio la ”giornata del silenzio per la stampa italiana con lo sciopero generale contro il ddl intercettazioni”. Il segretario generale Fnsi, Franco Siddi: ”Dovrà coincidere con la giornata finale … Leggi tutto

Irex ha portato i libri in tribunale

Via Antonio Tombolini

Ha cominciato a circolare in rete la notizia che iRex Technologies ha, come si dice in Italia, portato i libri in tribunale, avviando così la procedura fallimentare per l’azienda. Hans Brons, il fondatore e CEO di iRex, va dicendo in giro che è stata, in definitiva, la malasorte, o la cattiveria degli americani: tutta colpa della FCC, insomma, che bocciando il DR800 – modello che avrebbe dovuto debellare Kindle e Nook dal mercato americano – ha provocato la situazione finanziaria insostenibile che ha condotto iRex al fallimento. Ma le cose stanno davvero così? Sì e no.

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Rdio parte per gli Stati Uniti

E’ finalmente partito Rdio il progetto lanciato dai creatori di Kazaa e Skype che offre l’ascolto dimusica in streaming. Rdio può anche essere ascoltata dai dispositivi mobili. Rdio, pronounced r-dee-o, the new social music service founded by Janus Friis with Niklas Zennström and Atomico, a leading technology investment group, today unveiled its plans to change … Leggi tutto

La digitalizzazione dell’archivio cartaceo della Stampa

Via Lastampa.it «La Stampa» è il primo quotidiano nazionale a offrire l’intero archivio storico al web, confermando una vocazione all’innovazione tecnologica che è sempre stata nel suo dna. Sono state digitalizzate 1 milione e 761 mila pagine dal 1867, da quando il giornale si chiamava appunto «Gazzetta piemontese», compresi gli anni in cui veniva pubblicata … Leggi tutto

I giornali che condividono le informazioni

Via Elena Besussi Il nuovo governo britannico guidato dalla coalizione LibDem + Conservatori ha reso pubblico il database COINS che contiene dati sull’ultimo bilancio (a consuntivo), quindi entrate e spesa pubblica. Dati molto dettagliati. Per la precisione 24 milioni di record in tutto il database. La pubblicazione sarà per gradi e a oggi sono stati … Leggi tutto

Il Fatto Quotidiano sul web chiede aiuto alla Rete

Via l’Antefatto Dunque ci siamo. Tra poche settimane Il Fatto Quotidiano sarà finalmente on line. In queste ore i nostri tecnici e i nostri giornalisti sono al lavoro per stabilire la data definitiva dell’uscita del sito in versione Beta. Poi, per tutta l’estate vedremo come funzionano le cose, ascolteremo i suggerimenti che ci arriveranno dalla … Leggi tutto

Alberto Sinigaglia nuovo presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte

Alberto Sinigaglia è stato eletto all’unanimità Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte dal Consiglio dell’Ordine eletto la scorsa settimana.

Vicepresidente sarà Ezio Ercole, segretario sarà Paolo Girola, tesoriere Emmanuela Banfo.

Sul tema questo blog riceve e pubblica comunicazione da Emmanuela Banfo

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