Un lavoro da fame (la parola fame va letta all’italiana non all’inglese)

Memoria per la Commissione Lavoro del Senato della Repubblica in merito all’audizione della Federazione Nazionale della Stampa Italiana disposta per il 29 marzo 2011, avente ad oggetto l’indagine conoscitiva sul trattamento normativo ed economico nel settore dell’editoria.

La crisi dell’editoria
La crisi dell’editoria in questi anni è stata drammatica. Le continue irrefrenabili innovazioni della tecnologia hanno creato un mercato parallelo dell’informazione, quello di internet e dei blog (decisamente differenti, ma nello stesso tempo spesso simili all’informazione professionale), che non ha barriere nazionali, che non ha vincoli temporali, che non ha costi di produzione e di diffusione. Una concorrenza quasi “sleale” con la carta stampata sempre gravata da costi crescenti di produzione e di diffusione. Anche la concorrenza dell’emittenza radio televisiva, sia quella nazionale con l’invasione del satellitare, sia quella locale, ha finito per creare problemi all’editoria stampata. A sua volta, il passaggio dall’analogico al digitale ha messo in gravi difficoltà tutta l’area dell’emittenza radio televisiva di ambito locale, che ha sempre strutturalmente sofferto per le ridotte dimensioni dei singoli operatori, ed ha moltiplicato quasi all’infinito l’offerta informativa. Questo scenario sconfortante per la carta stampata, che ha interessato tutto il mondo occidentale, è stato ulteriormente aggravato da una crisi economica mondiale di vaste proporzioni che ha investito tutti i settori produttivi e che ha avuto come prima e immediata conseguenza un drastico ridimensionamento del mercato pubblicitario, proprio quello dal quale dipendono le sorti di tutti i mezzi di comunicazione di massa.

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I precari del giornalismo in marcia

Via il Fatto Quotidiano

Oggi in decine di piazze d’Italia stanno manifestando precari, disoccupati, sottoccupati, sfruttati. Manifesteranno perchè questo paese ritrovi giustizia, legalità e dignità.

Il precariato è un grave problema, ma in quanto tale non sarebbe insormontabile. Diventa una minaccia all’esistenza delle persone quando insieme al precariato ci si imbatte nell’illegalità degli imprenditori, dei superiori gerarchici e spesso dei colleghi che sfruttano, che vessano, che ricattano per mantenere alte le loro rendite di denaro o prestigio, e per poter esercitare potere e per incutere paura. Si tratta di sfruttamento puro e crudo che sublima le caratteristiche peggiori del precariato,  al cui confronto quello che si stimmatizza nei paesi asiatici nel lavoro manuale è poco di peggio, poco di più pietosamente schifoso.

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Il nostro tempo è adesso: oggi

Oggi in decine di piazze italiane scendono in piazza migliaia di precari, sottoccupati, sfruttati, studenti, per difendere il loro futuro e chiedere ed ottenere un’Italia diversa, più onesta, più giusta. Via QP L’esercito dei precari scende in piazza. A Torino, così come in tutte le maggiori città italiane, sabato pomeriggio giovani e meno giovani, giornalisti, … Leggi tutto

Riflessioni fantapolitiche post prandiali

Supponiamo che l’Italia stufa per la situazione insorga in parte per dare vita a una rivolta contro l’attuale status quo Supponiamo che ci sia ovvio grande confusione, guerriglia, morti … cose tipo africa del nord per capirci. Supponiamo che il Governo usi l’esercito per difendersi. Che farebbe la comunità internazionale ?

Omissis per modo di dire

Via Webmasterpoint Un imprenditore del settore finanziario si era accorto che non appena veniva digitato il suo cognome (e anche nome e cognome) sul motore di ricerca di Google, il servizio “suggest search” includeva nei suggerimenti anche i termini “truffa” o “truffatore”. Per questo motivo, l’imprenditore aveva chiesto al Tribunale di ordinare a Google la … Leggi tutto

Partita sospesa per impraticabilità del campo

Via Il Fatto Quotidiano E’ durata solo cinque minuti l’udienza del processo Ruby. Giusto il tempo per i giudici della quarta sezione penale, presidente Giulia Turri, di fare l’appello delle parti presenti in aula e di rinviare il processo al 31 maggio per le questioni preliminari prima dell’inizio del dibattimento. In questi dieci minuti scarsi … Leggi tutto