I successi sudamericani di Napoletone

Via Dagospia

L’incantesimo di Telefonica si è rotto quando a gennaio dell’anno scorso è sceso all’aeroporto di Rio un manager 43enne, padovano d’origine, coniugato con quattro figli e dall’aria disinvolta. Era Luca Luciani, il mitico dirigente commerciale di Tim che è diventato famoso in tutto il mondo per le sue napoleoniche gaffe sulla storia.

Durante una convention il biondo Luca aveva incalzato le truppe di Tim con la citazione di Napoleone vincitore a Walterloo (che a suo dire avrebbe compiuto a Walterloo un grande capolavoro) che fece inorridire l’universo intero. La storia sembrava averlo travolto e il povero Luciani al quale veniva rinfacciato lo stipendio da 844mila euro inviò una lettera di scuse a Dagospia e in altre interviste fece ammenda della sua ignoranza.
Cesar Alierta

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Nasce l’associazione ItaliaCamp

Martedì 22 giugno nella Sala stampa di Palazzo Chigi sarà presentato il progetto dell’associazione ItaliaCamp. L’associazione è composta da giovani laureati, ricercatori, imprenditori e liberi professionisti che promuoveranno il concorso “La tua Idea per il Paese”. L’iniziativa si basa sulla metodologia del BarCamp e ha l’obiettivo di stimolare e raccogliere, in quattro città diverse come … Leggi tutto

Cercasi riconversione industriale in Italia

Loretta Napoleoni su Metro La delocalizzazione continua ad infliggere colpi durissimi ai lavoratori che siano insegnanti di liceo o operai metalmeccanici poco importa. Per i primi di è de facto istituzionalizzato il precariato, 1200 euro al mese e nessuna garanzia, chi rimane incinta la maternità se la deve pagare da sola. Adesso parte l’attacco ai … Leggi tutto

De Gennaro condannato per il G8 di Genova

Via il Secolo XIX L’ex capo della Polizia e attuale capo del Dis Gianni De Gennaro è stato condannato in appello a 1 anni e 4 mesi di reclusione per induzione alla falsa testimonianza nei confronti dell’ex questore di Genova Francesco Colucci nel processo per l’irruzione alla Diaz del G8 nel 2001 Ribaltata quidi la … Leggi tutto

Il calo dell’8 per mille alla Chiesa di Roma

Via Nuova Società

Tutti i giornali riportano la ricognizione prevista dalla legge sull’8xmille che prevede la chiusura contabile e la conseguente ripartizione delle quote ogni tre anni. Nell’anno 2010 si chiude la partita del 2007, relativa all’anno fiscale del 2006. Questo tempo è necessario perché lo Stato non ha la certezza contabile delle sue entrate immediatamente, ma gli occorrono tre anni, segno inequivocabile di un carrozzone che non è certo nemmeno se è vivo o morto. Così vano le cose. Al comando però c’è «il governo del fare»! Cosa succederebbe se ci fosse un governo appena normale?
La ricognizione contabile ha sancito che in modo uniforme e costante sono diminuite le firme a favore della Chiesa cattolica e anche le offerte liberali direttamente deducibili sono calate di circa 100 mila unità. Un salasso che preoccupa la gerarchia cattolica, unica responsabile e colpevole. Se la presidenza della Cei fosse onesta, dovrebbe far pagare i 35 milioni in meno a Ruini, a Bagnasco, a Bertone e loro collaboratori perché responsabili «in solido» per le loro continue ingerenze destabilizzanti nella vita democratica della Nazione italiana.

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Un debito pubblico da record

Via IlSole24Ore Ad aprile, debito pubblico record a quota 1.812,7 miliardi di euro. Si tratta del livello più alto mai raggiunto, e che continua a crescere, a differenza delle entrate tributarie che, nel primi 4 mesi del 2010, hanno toccato quota 104,794 miliardi, in flessione dell’1,86% rispetto all’analogo periodo 2009, quando “pesavano” 106,787 miliardi. Le … Leggi tutto

Il vero obiettivo della legge anti intercettazioni

Via Lavoce.info

Il mondo dell’informazione si è compattato nelle ultime settimane, coinvolgendo giornalisti con posizioni politiche anche diverse, nell’opporsi al disegno di legge sulle intercettazioni. È un segnale importante che fa emergere i media come uno dei poteri di controllo all’interno di una società democratica. L’impossibilità di riportare notizie e atti di inchiesta fino al termine dell’udienza preliminare, anche quando questi stessi documenti non siano più coperti dal segreto istruttorio, appare un esercizio di arroganza del potere politico che molti costituzionalisti giudicano destinato a un nuovo frontale con la valutazione della Corte costituzionale. Il divieto di pubblicare il contenuto delle intercettazioni contenute negli atti, nemmeno in forma di riassunto, limita ulteriormente il ruolo dell’informazione nell’orientare l’opinione pubblica. E confonde alcuni eccessi, che pur si sono verificati nella ricerca del particolare sensazionale quanto irrilevante nell’ambito delle indagini, con un bando generalizzato che impedisce al cittadino di conoscere.

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L’inferno della Costituzione

Silvio Berlusconi: Governare e fare le leggi “visto da dentro è un inferno: non è che manchino le intenzioni o buoni progetti, ma è l’architettura costituzionale che rende difficilissimo trasformare progetti in leggi concrete”

Cronache di banda semi larga lungo lo stivale

Via Pino Bruno Sta avendo successo l’iniziativa congiunta di questo blog con SOS Tariffe e Tom’s Hardware, per verificare le prestazioni dell’italico Adsl. Cioè, paghiamo quanto ci promettono gli operatori? Scopo della nostra iniziativa è soprattutto delineare lo scenario italiano per mantenere vivo il dibattito sulle reali performance della banda larga. Ebbene, al nostro appello … Leggi tutto