Croce fisso

Il fatto che la notizia del giorno di buona parte dei media italiani sia stata oggi la sentenza della Corte Europea sulla presenza del crocefisso nelle aule scolastiche italiane è un  segnale di molte cose.

  • L’Italia ha un sistema dell’informazione non laico che ama guardarsi l’ombelico
  • L’Italia non è un paese neanche lontanamente laico in molte sue strutture
  • I cristiani veri non hanno alcun interesse a vedere i crodifissi in aula e sperano umamente di vivere in un paese laico
  • Le perplessità dei politici italiani sulla sentenza della Corte hanno giustificazioni imbarazzanti

Via Corriere

«La presenza dei crocefissi nelle aule scolastiche costituisce «una violazione del diritto dei genitori a educare i figli secondo le loro convinzioni» e una violazione alla «libertà di religione degli alunni». Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo accogliendo il ricorso presentato da una cittadina italiana. Il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini in una nota annuncia che «il governo ha presentato ricorso contro la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo». Se la Corte accoglierà il ricorso, il caso verrà ridiscusso nella Grande Camera (organo della Corte chiamato a pronunciarsi su un caso che solleva una grave questione relativa all’interpretazione o all’applicazione della Convenzione o dei Protocolli, oppure un’importante questione di carattere generale). Qualora invece il ricorso non dovesse essere accolto, la sentenza diverrà definitiva tra tre mesi, e allora spetterà al Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa decidere, entro sei mesi, quali azioni il governo italiano deve prendere per non incorrere in ulteriori violazioni. Il Vaticano ha espresso «stupore e del rammarico» per una sentenza «miope e sbagliata». Netta la presa di posizione della Cei che boccia la sentenza parlando di «visione parziale e ideologica».

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Sesso, politica e televisione

Via Repubblica

“Berlusconi mi offrì un seggio da deputato europeo, dice la call girl”. Il titolo degli articoli di stamane di Daily Telegraph e Times è il rimbalzo in Gran Bretagna dell’intervista di Patrizia D’Addario al Journal de dimanche francese. Ma qui la cosa acquista un significato peggiorativo imprevisto: l’incrocio fra prostituzione, berlusconismo e Parlamento europeo è un moltiplicatore di negatività. Una conferma per gli euroscettici britannici. Ma il vero problema per l’Italia è che ormai le notizie sui rapporti del primo ministro italiano con prostitute vengono pubblicate senza nessun dubbio o cautela, con la totale assenza da parte di Palazzo Chigi di qualsiasi tentativo di smentita o rettifica. Nell’intervista al settimanale francese, la D’Addario non dice di aver parlato direttamente di politica con Berlusconi ma afferma che Tarantini, il manager che l’aveva messa in contatto con Berlusconi, le chiese il curriculum spiegando che serviva per proporre la sua candidatura al Parlamento europeo.

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L’Europa controlla il Voip

Via Repubblica Telefonia internet, diritto alla privacy, lotta alla criminalità. Sono i tre elementi che si intersecano nell’indagine che sarà avviata da Eurojust, l’organo comunitario che ha il compito di sviluppare politiche comuni in tema di criminalità organizzata e cybercrime. Un’indagine che punta a risolvere il problema dell’intercettazione dei software VoIp (Voice over Internet Protocol), … Leggi tutto

Hacker di stato

La notizia è un po’ datata ma molto preoccupante Il Consiglio dei Ministri Europeo ha dato l’assenso e subito Inghilterra e Germania si sono mosse per adeguarsi con gioia al nuovo corso: nell’Unione Europea è ora possibilie l’hacking di Stato. Le forze di polizia degli Stati membri non hanno più bisogno di un mandato e … Leggi tutto

Il 2009 anno europeo della Creatività e dell’Innovazione

Via Torino Valley Blog Il 2009 è stato dichiarato dall’Unione Europea anno europeo della Creatività e dell’Innovazione L’anno europeo per l’innovazione e la creatività  mira ad accrescere la consapevolezza dell’importanza della creatività e dell’innovazione in quanto competenze chiave per lo sviluppo personale, sociale ed economico. Sottolineando la creatività e l’innovazione, l’UE mira a dar forma … Leggi tutto

Alla freepress il 25% del mercato europeo

Via Lsdi Con un calo del 2% nella diffusione dei quotidiani gratuiti in Europa (fine ottobre 2008 rispetto allo stesso periodo del 2007),  chiusure di giornali free in Svezia, Croazia, Olanda, Danimarca, Finlandia, Repubblica ceca e Islanda, perdita di copie anche dei quotidiani a pagamento e lancio di qualche nuovo gratuito (Romania, Ukraina, Italia, Turkia), … Leggi tutto

Premio Attila al Governo italiano

Jeremy Rifkin sulla posizione del Governo italiano sul clima “La posizione del governo italiano rischia di trascinare l’Europa verso l’abisso. Berlusconi ha lo sguardo volto al passato, vede e pensa alla vecchia economia: ma su quella strada non c’è scampo perché la crisi ha una dimensione non affrontabile con i parametri tradizionali. Per salvarsi bisogna … Leggi tutto