2001-2008: gli spioni dell’internet italiana

Vittorio Zambardino su Repubblica La privacy? Dice un dirigente dell’autorità garante: “Chiunque tra il 2001 e l’inizio del 2008 abbia usato la rete internet deve sapere che tre tra i maggiori fornitori di accesso del paese (Telecom Italia, Vodafone e H3g) tre compagnie di telecomunicazione, hanno registrato tutto il traffico di quegli anni. Non tutti … Leggi tutto

Contro la diga verde

Via Reuters

Gli utenti di internet cinesi stanno promuovendo attraverso il web una campagna per boicottare il lancio del nuovo filtro “antipornografia” cinese, rimanendo ofline per tutto il primo luglio, giorno di debutto del nuovo software. La protesta nasce dalla convinzione che questo filtro sia un modo, per il governo cinese, di inasprire ulteriormente la censura. Il Green Dam, questo il nome del software, è un programma venduto dalla Jinhui Computer System Engineering, e sarà preinstallato su tutti i pc fabbricati o distribuiti dal primo luglio. Il governo ha specificato che si tratta esclusivamente di un filtro antipornografia.

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Non perseguibile per complessità giuridico-tecnica

Il processo per le violazioni industriali della security Telecom dei tempi di Tronchetti Provera rischia di non potersi celebrare per la necessità di realizzare 5000 udienze per esaminare gli sterminati verbali delle intercettazioni. Ora per farla franca in Italia basta fare un reato troppo complesso o troppo diffuso. Paolo Colonnello su Lastampa

Non so come si farà a celebrare questo processo…». Dice così il gip dell`inchiesta Telecom, Giuseppe Gennari, mentre si rigira tra le mani lo scarno comunicato della Corte Costituzionale che lo obbligherà, prima di distruggerli, a esaminare insieme con difese, parti civili e accusa, le migliaia di dossier illegali trovati durante l`inchiesta sullo spionaggio Telecom.

Scuote la testa anche il giudice dell`udienza preliminare, Mariolina Panasiti, appena riemersa dal l`aula magna nella quale sono sfilate oltre trecento parti civili: «Per ora vado avanti ma è una strada in salita…». Dietro i giri di parole il messaggio è chiarissimo: il processo Telecom, così come lo abbiamo conosciuto in tre anni d`inchiesta, con i suoi misteri, le sue spie, i suoi giochi di potere e le sue guerre internazionali, non esisterà più.

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Street View di Google invade l’Italia

A cinque mesi dal lancio in Italia, Street View aggiunge altre 14 città a Milano, Firenze, Roma e alla zona del Lago di Como già coperte dal servizio che è da oggi disponibile anche per Udine, Genova, Torino, Parma, Bologna, Arezzo, Livorno, Perugia, Bari, L’Aquila, Napoli e la Costiera Amalfitana, Reggio Calabria, Catania e Cagliari. … Leggi tutto

Faccia-Libro ritratta sull’uso dei contenuti

Via Blogs4biz

La notizia di oggi è che Facebook ha cestinato i nuovi termini di utilizzo (TOS) pubblicati due settimane fa e ripristinato in tutta fretta quelli precedenti. Per capire cosa stia accadendo è tuttavia necessario fare un passo indietro: pochi giorni fa il management di Facebook aveva deciso di cambiare i TOS che disciplinano presenza e azioni sul social network di (al momento) 175 milioni di utenti. Subito dopo scriveva Mantellini:

Facebook ha recentemente variato leggermente i suoi Terms of service. Nulla di importante, la nuova versione dice semplicemente che tutto ciò che tu caricherai sui suoi server sarà da Facebook vita natural durante utilizzabile, anche quando tu, eventualmente, chiuderai l’account.

La reazione degli utenti è stata immediata, netta e planetaria: le nuove TOS non ’s hanno da fare. Se uno chiude il proprio account su FB, tutto ciò che lo riguarda deve sparire.

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Facebook e privacy: fateci capire

Via Luca De Biase Mark Zuckerberg ha risposto alle preoccupazioni emerse ieri in rete, in riferimento al cambiamento dei termini di servizio di Facebook. In sostanza, dice Zuckerberg, il cambiamento serve ma non è facile da spiegare. E’ vero che ora i contenuti prodotti dagli utenti non spariscono quando questi si cancellano da Facebook. Ma … Leggi tutto

Google a processo a Milano

Oggi a Milano si apre il processo a quattro dirigenti di Google per la pubblicazione di un video relativo ai maltrattamenti di un ragazzo disabile torinese. Lo ricorda il NYT,  i giornali italiani se ne sono un po’ dimenticati. Four executives of Google begin trial Tuesday in Milan on criminal charges of defamation and privacy … Leggi tutto

Le regole per i sysadmin

Il Garante della Privacy ha prescritto l’adozione di specifiche misure tecniche ed organizzative che agevolino la verifica sulla sua attività da parte degli amministratori di sistema. Le misure e le cautele dovranno essere messe in atto entro quattro mesi da parte di tutte le aziende private e da tutti i soggetti pubblici, compresi gli uffici … Leggi tutto

Non è un nuovo caso Tavaroli, anche se vogliono assimilarlo

Gioacchino Genchi cerca di spiegare al di fuori dal suo blog la sua posizione sulla presunta madre delle intercettazioni che Silvio B. vorrebbe usare per riscrivere la legislazione sulle intercettazioni.

Il vice-questore in aspettativa Genchi, 49 anni, va su tutte le furie quando si parla di lui come di “un personaggio misterioso”. Anche se cede al narcisismo quando lo si incontra nel sotterraneo di 500 metri quadrati, ipertecnologico, di piazza Principe di Camporeale, a Palermo (è un tormento riuscire a incontrarlo). A Genchi piace mostrarsi seduto al suo scrittoio, tra gli schermi di cinque grandi computer. Non è parco di parole. Il suo è un flusso verbale ininterrotto impastato di allusioni, suggerimenti, accenni, avvertimenti che risultano per lo più oscuri, indecifrabili. Si compiace del mistero che sollecita. Gli piace apparire un uomo che sa troppo cose indicibili, ma dicibilissime, se gli si sta troppo addosso.

Se stimolato, Genchi racconta, ricorda, precisa a gola piena. Spiega di come sia stato lui il primo, nella polizia, “nonostante la forte vocazione umanistica”, a darsi da fare con l’informatica, l’elettronica, la topografia applicata e i primi “teodoliti al laser”, che solo Dio sa che cosa sono. E’ un fatto che Vincenzo Parisi (capo della polizia) nel 1988 gli affida la Direzione della Zona Telecomunicazioni del ministero dell’Interno per la Sicilia occidentale. E’ il suo trampolino di lancio, l’inizio di una parabola che lo porterà ad essere, prima con la divisa addosso poi da libero professionista, il ricercatissimo consulente delle procure, capace di “mappare” l’intera rete di relazioni telefoniche di un indagato. Controlla, per dire, quasi due miliardi di tracce telefoniche nell’indagine di via D’Amelio.

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