Google a processo a Milano

Oggi a Milano si apre il processo a quattro dirigenti di Google per la pubblicazione di un video relativo ai maltrattamenti di un ragazzo disabile torinese. Lo ricorda il NYT,  i giornali italiani se ne sono un po’ dimenticati. Four executives of Google begin trial Tuesday in Milan on criminal charges of defamation and privacy … Leggi tutto

Salvi i giornalisti de La7

Via Corriere Dopo una vertenza durata diversi mesi è stata firmato al ministero del Lavoro dalle organizzazioni sindacali e da Telecom Italia Media l’intesa per La7. L’accordo di solidarietà – che evita il licenziamento di 25 giornalisti, previsto inizialmente dalla procedura di licenziamento collettivo avviata dall’azienda – prevede una riduzione dell’orario di lavoro e del … Leggi tutto

La necessità delle rotative

Via Reflections of a Newsosaur A. Why it would be suicidal for any reasonably profitable publisher to stop its presses in perpetuity. B. Why a paper going to digital-only publication would have to eliminate roughly half of its editorial staff to achieve even a modest profit on that operation. Notwithstanding the above realities, this is … Leggi tutto

Netbook da quarantenni

Via Lastampa.it Secondo alcune società d’ analisi la nuova moda dei quarantenni americano ed europei è il netbook, a metà strada tra smartphone e pc portatile è piccolo, performante e connesso al web. Secondo una ricerca condotta da PriceGrabber.com negli Stati Uniti, mercato di punta attualmente per questo prodOtto, i principali acquirenti di netbook sono … Leggi tutto

La balcanizzazione dello stivale

Via Vittorio Bertola

Ho apprezzato molto l’editoriale di Barbara Spinelli sulla prima pagina de La Stampa di oggi, intitolato Gli eroi non vivono in branco (era online stamattina sul sito ma l’hanno tolto, spero ricomparirà presto nel blog della Spinelli). In pratica sottolinea ciò che è evidente a tutti, cioé che la società italiana è ormai completamente balcanizzata, divisa in gruppi e gruppetti a cui ogni persona sente di appartenere, e che si pongono in antagonismo forzato sia verso gli altri gruppi che verso il concetto stesso di collettività.

L’Italia è da sempre il paese del tifo: invece di discutere civilmente e pietosamente sul conflitto tra israeliani e palestinesi e su come ricomporlo, ci si divide tra chi tifa per i primi e chi tifa per i secondi; e lo stesso per qualsiasi altra questione politica o sociale. Sempre più spesso, però, il tifo è assoluto: arruolandosi in una squadra si nega la legittimità stessa dell’altra, e ci si pone come obiettivo non la mediazione, ma la sconfitta assoluta dell’avversario.

Qualsiasi discussione, insomma, deve concludersi con la propria vittoria, con l’ottenere ragione completa, e con la sconfitta dell’avversario; se così non avviene, se un terzo osservatore o la collettività prendono un’altra via, si va automaticamente a concludere che essi sono stupidi, ignoranti o direttamente corrotti e in malafede.

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La nascita di Twitter

Via 140 Characters

twitter-logoWe struggled with a codename and a product name. “It’s FriendStalker!” joked @Crystal, our most prolific user. The userbase was limited entirely to the company and our immediate family. No one from a major company of any kind was allowed in. For months, we were in Top Secret Alpha because of competing products like the now-defunkt Dodgeball. We operated using a “long code”, or a full 10-digit phone number linked to a small-potatoes gateway. The original product name / codename “twttr” was inspired by Flickr and the fact that American SMS shortcodes are five characters. We prototyped with “89887? as our shortcode. We later changed to “40404? for ease of use and memorability. Twttr probably had about 50 users in the long code days.

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