La razza non esiste: il vigore degli ibridi

Francesco Cavalli Sforza spiega perche l’ibrido è vincente

Nella nostra specie non esistono le razze perché siamo troppo giovani come specie, non ne abbiamo avuto il tempo. Le grandi differenze sono tra individui mentre quelle tra popolazioni sono una piccola percentuale, per esattezza circa l’11% delle differenze tra uomini. Cose superficiali come la forma del corpo, il colore della pelle… che rispondono a necessità “ambientali”. L’unità di misura della evoluzione invece è la generazione e nei batteri ci sono tante generazioni in un anno quante nella specie umana in mezzo milione di anni (per la precisione una generazione umana sono 25 anni per le donne e 27 per gli uomini n.d.r.). E quindi non è nemmeno vero che ci evolviamo più rapidamente di altri animali. I batteri sono più rapidi ed in un certo senso evoluti di noi, infatti alla lunga vincono sempre loro…

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L’intoccabile

Via Lastampa.it Decine di manifesti raffiguranti Silvio Berlusconi nella posa di Robert De Niro nel film Gli intoccabili di Brian De Palma è comparsa sui muri degli edifici in tre diverse zone di Milano, soprattutto il quella di San Siro. Si tratta della locandina modificata che pubblicizza il film sulla vicenda del boss Al Capone.

Il festival della mente a Sarzana

Dopo il successo dello scorso anno con 34 mila presenze, il Festival della Mente giunge alla VI edizione  a Sarzana dal 4 al 6 settembre 2009. Il primo festival europeo dedicato alla creatività e ai processi creativi, promosso dalla Fondazione Carispe e dal Comune di Sarzana, chiama a raccolta scrittori e linguisti, artisti e musicisti, … Leggi tutto

Il razzo torinese di Geddafi

Via Motori24

«The rocket», cioè il razzo. È questo il nome scelto per la nuova vettura, nata da un “matrimonio” italo-libico. Ideato da Muhammar Gheddafi in persona, il «veicolo» è stato realizzato in poco più di otto mesi da Tesco TS, la società torinese di corso Tazzoli, in collaborazione con la Lybian Investment&Development Company (Lidco). La berlina è lunga 5,5 metri, larga più di 1,8 e, grazie a un motore sportivo e raggiunge i 100 km orari in poco più di sette secondi. Una prestazione buona ma non certo da razzo

A dire il vero, non è la prima volta che Gheddafi si cimenta con la creazione di nuove auto: esattamente 10 anni fa, nel settembre del 1999, in occasione del trentennale della rivoluzione che portò al potere il rais, fu svelato ai giornalisti di tutto il mondo il prototipo della «Saroukh-el-Jamahiriya». Il «missile della Jamahiriya» (che significa «regime delle masse» e che indica la nazione libica), aveva air-bag, sensori elettronici per proteggere i passeggeri in caso di incidente, motore a iniezione. Il progetto era stato affidato alla Ladico (Libyan Arab Domestic Investment Company). «Il leader ha speso tante ore» a pensare a una soluzione efficiente, spiegò al tempo Dukhali Al-Meghareff, presidente della Ladico; la «Saroukh-el-Jamahiriya» è l’auto «più sicura del mondo», aggiunse. Il progetto, racconta la rivista Quattroruote, era quello di mettere in produzione «il missile» nei mesi a venire. Ma poi non se ne era più parlato. Oggi, con il nuovo progetto, «The rocket» potrebbe entrare in produzione.

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Il 19 settembre una manifestazione civica per la libertà dell’informazione

Via FNSI

C’è un allarme che sta diventando molto alto nel Paese. Non è la prima volta che è stata necessaria la mobilitazione anche contro governanti di segno diverso da quello attuale, ma oggi si sta vivendo una fase di grande delicatezza con attacchi senza precedenti. Non solo disegni di legge bavaglio ma anche azioni forti in sedi giudiziarie e manifestazioni pubbliche che hanno l’oggettivo risultato di costituire una minaccia per chi fa informazione ritenuta non gradita. L’informazione non si farà mettere il guinzaglio. Il mondo dell’informazione, assieme al mondo del lavoro ed alla società civile, è chiamato a scongiurare questo pericolo.

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Perché la Borsa perde pezzi

Via il Sole 24 Ore

Delisting, che passione. Vale davvero la pena di approfondire il perché. In tempi di ribassi di Borsa, si sa, fioccano le uscite dai listini, per lo più giustificati (almeno ufficialmente) da quotazioni di mercato troppo sacrificate e che non riflettono il reale valore del titolo (ma se l’investimento in azioni, come spiegano tutti i libri di finanza, è da considerare nel medio/lungo termine, prima o poi il mercato dovrebbe giungere a quotazioni adeguate …).

In più da marzo la Borsa ha fatto molta strada, tutt’altro che ribassista l’andamento, ma mentre le IPO latitano ancora (eccezion fatta per le tre “matricole” del nuovo listino AIM Italia: IKF, Neurosoft e VRWay Communication), i delisting si susseguono imperterriti. È ora la volta di Permasteelisa, che per un cambio di azionariato sarà oggetto di un’OPA obbligatoria a 13 euro per azione, che dovrebbe chiudersi entro gennaio/febbraio 2010. Da inizio 2009 sono state già cancellate dalle quotazioni, per effetto di OPA volontaria, Anima SGR (acquistata da Banca Popolare di Milano a 1,45 euro per azione e non più quotata dal 2/3), Meliorbanca (acquistata da BPER a 3,2 euro per azione e non più quotata dal 6/3) ed Ergo Previdenza (acquistata da Ergo Italia a 4,51 euro per azione e non più quotata dal 7/4).

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Brevettata la home page di Google

Google ha brevettato la sua inimitabile pagina d’apertura delle ricerche: questa … (Via Gawker) After a five-and-a-half-year fight, Google and its attorneys have managed to convince federal bureaucrats to bestow a patent on the company’s iconic home page. We always thought the page was brain-dead simple, but apparently it’s an innovative “graphical user interface.” Google … Leggi tutto

Contro il reato di lesa maestà

Via L’Unità

unitaLe argomentazioni contenute nei due atti di citazione (nelle foto: le copertine dei due numeri del giornale “incriminati”) sono formalmente dirette a dimostrare che l’Unità ha colpito la reputazione di Berlusconi, ma nella sostanza delineano un illecito non previsto dal nostro ordinamento, quello di lesa maestà.

Il legale del presidente del Consiglio contesta le nostre opinioni politiche, le nostre valutazioni (peraltro condivise da opinionisti di altri giornali nazionali e internazionali e comunque attinenti alla libera manifestazione del pensiero tutelata dall’articolo 21 della Costituzione) sui rapporti tra la maggioranza e il Vaticano. O i giudizi sui comportamenti privati del premier e sulla loro compatibilità col suo ruolo pubblico.

Viene addirittura qualificato lesivo della onorabilità del premier il fatto di aver riportato giudizi espressi pubblicamente da Veronica Lario attorno alle sue condizioni e alle sue frequentazioni con minorenni. Persino l’opinione di una scrittrice come Silvia Ballestra viene inserita nell’elenco delle affermazioni non pubblicabili.

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