Decodificare i concetti: Silvio Berlusconi dopo i 4 referendum

L’alta affluenza nei referendum dimostra una volontà di partecipazione dei cittadini alle decisioni sul nostro futuro che non può essere ignorata. Anche a quanti ritengono che il referendum non sia lo strumento più idoneo per affrontare questioni complesse, appare chiaro che la volontà degli italiani è netta su tutti i temi della consultazione. Il Governo … Leggi tutto

La blogger gay siriana era un uomo americano di 40 anni

Via Corriere.it La blogger Amina Araf, la “ragazza gay di Damasco” diventata un simbolo della rivolta in Siria è in realtà un uomo, un americano di 40 anni della Georgia. Mentre attivisti e giornalisti di tutto il mondo avevano creduto che Amina fosse stata arrestata (in seguito ad un allarme lanciato sul blog), l’uomo che … Leggi tutto

L’Indro si lancia in rete

E’ online la versione 1.0 de L’Indro Qui troverete le mie modeste “briciole di bit” Siamo partiti dall’assunto che l’informazione sia il vero valore aggiunto che ci permette di orientare le nostre vite in un mondo sempre più composito e confuso, convinti, altresì, che tutto quanto ci viene elargito gratuitamente sul web venga, in realtà, … Leggi tutto

Giornalisti free lance: sfruttati con i soldi pubblici

Via Affari Italiani

Un articolo battute scritto per La Nazione può valere 2 euro, poco meno di quelli per Il Resto del Carlino, retribuiti “ben” 2,50 euro. Lordi, ovviamente. E non si pensi che sia solo il gruppo Poligrafici Editoriale a gestire “al risparmio” i suoi collaboratori: l’Ansa, principale agenzia italiana, paga 5 euro (sempre lordi) per ogni lancio, mentre la concorrente Apcom offre da 4 a 8 euro, ma non paga nulla nel caso in cui l’evento assegnato non si realizzi. Una testata storica e prestigiosa come Il Messaggero non supera i 27 euro ad articolo (ma le brevi valgono solo 9 euro). E l’avvento del web introduce nuove, bizzare forme di retribuzione: è il caso, ad esempio, del giornale online Newnotizie.it, che compensa 35 news settimanali 1,50 euro ogni mille click raggiunti (e non devono essere molti i pezzi a raggiungere tale soglia), cui vanno aggiunte 12 news a settimana senza retribuzione, anche se “consentono il raggiungimento del tesserino da gioralista pubblicista”. Vuoi mettere?

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Giornalisti duri a morire: Gianni Lannes e Paolo Barnard

Gianni Lattes

Dopo varie insistenze eluse per avere una scorta, “almeno per la sua famiglia”, il giornalista a cominciare dalle ore 15 del 22 dicembre del 2009 ottiene l’assegnamento di una scorta della Polizia di Stato. Nel dicembre del 2009 risulta ancora legato da contratto con uno dei più importanti quotidiani italiani, La Stampa di Torino, sebbene congelato (percepisce lo stipendio con l’obbligo di non lavorare) in seguito a una sua inchiesta (autunno-inverno 2008) sulla mafia che vedeva implicato Renato Schifani come sponsor riguardo alla costruzione in terra siciliana di una superstrada inutile, a dire di Lannes, la quale è riuscita solo a devastare un’area boschiva (Bosco della Ficuzza) ancora integra della Sicilia, comprensiva di zona archeologica. Renato Schifani invitò Gianni Lannes a una festa a Roma, dove dopo una discussione riguardante le motivazioni dell’inchiesta consigliò al giornalista di non occuparsene più e “di andare in vacanza”. Un mese e mezzo dopo Schifani si presenta a La Stampa di Torino e l’attività di giornalista di Lannes viene congelata senza nessuna motivazione.

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La posta elettronica della signora Sarah Palin: PalinLeaks

I giornali online o meno americani, Huffington Post in testa,  si stanno scatenando a pubblicare le 24 mila email di Sarah Palin inviate e ricevute quando era governatrice dell’Alaska. Le email  sono state rese pubbliche  sulla base del Freedom Act, che tutela la pubblicazione degli atti pubblici. Sarah Palin Emails – The First 2003 pages

Un viaggio allucinante in treno

Una avventura vissuta da Torino a Milano

Partiamo, è il solito treno del pomeriggio pieno di studenti o lavoratori, quasi tutti pendolari abituali. Molti dormono, altri leggono o sentono musica in cuffia, altri ancora con occhi stanchi lavorano al laptop. Nessuno bada allo scorrere delle stazioni, salvo che dopo un quarto d’ora il treno si ferma in un luogo ignoto in mezzo a un grosso temporale. Strano … i treni vanno anche in mezzo ai temporali peggiori. Passa il tempo e nessuno ci dice niente. Che succede ? Problemi tecnici ? Il maltempo ? Nulla. I viaggiatori iniziano a telefonare a parenti e amici per annunciare il ritardo. I più informati sostengono che ci troviamo a Vittuone, comune ignoto a buona parte dei viaggiatori. Il tempo passa e non succede niente. Qualcuno va su e giù per il treno a raccogliere informazioni. Dopo una buona mezz’ora il tam tam sul treno dice che bisogna scendere per prendere un altro treno per arrivare a Novara … “poi si vedrà”. Pare ci sia un treno fermo nella stazione di Magenta che blocca tutta la linea verso Torino. Fuori diluvia. La processione dei viaggiatori – bestie scende dal treno stoppato, si infilza nel sottopassaggio, qualcuno un po’ folle attraversa direttamente i binari. Ovviamente i nervi diventano sempre più tesi. Iniziano insulti fra i viaggiatori e il personale delle ferrovie. Saliamo sulla tradotta Vittuone – Novara.

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