Continua la caduta libera dei quotidiani cartacei

I nuovi dati Ads dmostrano il crollo, che qualcuno ha cercato di nasocndere con alchimie algebriche (via Affari Italiani Raffica di segni meno anche a novembre 2010 per la maggioranza dei quotidiani cartacei italiani, a giudicare dai dati Ads sulle diffusioni. A partire da Corriere della Sera e Repubblica, calati rispetto allo stesso mese del … Leggi tutto

I problemi dell’editoria impura

Alessandro Penati su Repubblica via Dagospia

Rcs, editore del Corriere della Sera, è anche un´azienda. Quotata in Borsa. Il primo gruppo editoriale italiano per fatturato. Osservazione doverosa visto che Rcs è ormai sinonimo di manovre per guadagnare spazio sul ponte di comando, di rumors sul direttore del Corriere, di giri di pacchi e pacchettini di controllo, di scalate più o meno occulte, accerchiamenti, alleanze, patti di sindacato, e litigi tra i potenti soci. Sembra “Beautiful”. Utili, margini, prospettive, valore del titolo sembrano interessare a nessuno. Se non quando l´azienda entra in crisi, come capita, in media, ogni dieci anni.

Storia nota. Ma viene fatto di rimarcarla adesso per il polverone sollevato dalle critiche di Della Valle al “vecchietto” Geronzi. Se ho capito bene, le critiche possono essere così riassunte: la governance è inadatta a gestire efficacemente l´azienda; le decisioni riguardanti Rcs (incluso la nomina del direttore del Corriere), non spettano al patto di sindacato ma al consiglio di amministrazione; la società deve essere gestita da azionisti che rischiano il proprio.

Sembrano critiche ovvie. Se non fosse che sono poco credibili e soprattutto poco rilevanti per le sorti dell´azienda. Primo, appaiono più legate alla contesa per il potere in Generali che al futuro di Rcs. Secondo, i patti di sindacato esistono proprio per esercitare il controllo, esautorando il consiglio delle decisioni strategiche; quindi perché Della Valle non propone lo scioglimento del patto?

Leggi tutto

Google lancia il suo abbonamento online: si chiama One Pass

Un estratto del comunicato stampa italiano e la notizia dal blog di Google Google annuncia Google One Pass, il nuovo servizio che consente agli editori di vendere abbonamenti, articoli e altri contenuti online in modo estremamente semplice. Per l’utente che visita il sito di un editore partner sarà possibile registrarsi una sola volta al servizio … Leggi tutto

L’edicola di Apple offre a tutti il sistema di abbinamento di The Daily

Apple lancia l’abbonamento ai contenuti digitali attraverso l’Apple Store. E iniziano le polemiche sulle scelte di Apple Apple today announced a new subscription service available to all publishers of content-based apps on the App Store, including magazines, newspapers, video, music, etc. This is the same innovative digital subscription billing service that Apple recently launched with … Leggi tutto

I blogger di Arianna chiedono che gli sia saldato il conto

Via Lastampa.it “Hey Arianna, ti avanza qualche spicciolo?”. Circa cinquecento blogger dei tremila collaboratori non pagati (oltre a una novantina di redattori assunti) che scrivono per l’Huffington Post, il noto sito di news fondato da Arianna Huffington e appena ceduto al colosso American On Line per 315 milioni di dollari, hanno deciso che non ci … Leggi tutto

Giornalisti: storie allucinanti che nessuno ha raccontato (fino a ieri)

Via Terrelibere; da leggere: Quattro per cinque e da seguire l’omonima campagna

Qualcuno ha parlato, ma ha chiesto di rimanere anonimo. Qualcun altro ha scelto di firmare, ma non se la sente di rifiutare il lavoro sottopagato perché ha bisogno di soldi. Tutti hanno paura. Disponibili pure a Natale, per pochi spiccioli, ma senza diritti e dignità. Queste storie sono una prima breccia nel muro di silenzio. I giornalisti umiliati e sfruttati non devono sentirsi isolati. Non è un problema personale, ma collettivo. Il primo passo è immaginarsi come categoria.

In questa bacheca ci sono le storie di chi ha deciso di dire `basta` allo sfruttamento dentro e fuori le redazioni giornalistiche. Le storie non corrispondono alle adesioni della campagna perche` ci sono giornalisti che hanno deciso di inviare una testimonianza pur non sentendosi pronti a rifiutare il lavoro sottopagato. E viceversa c`è chi ha aderito senza inviare testimonianze. Alcune le pubblichiamo anonime, garantendo la riservatezza alle nostre fonti. A queste persone va tutto il nostro sostegno. A chi si espone e a chi non vuole dire il suo nome.

I giornalisti italiani hanno paura. Temono gli altri colleghi e l`editore, temono il sindacato che non li tutela. Hanno subito ricatti e intimidazioni all`interno delle redazioni perchè chiedono un lavoro dignitoso. Hanno motivo di credere che potrebbero perdere il poco ottenuto, cioè l`elemosina dei pochi euro a pezzo. Spesso i più timorosi non sono giovani alle prime armi, ma professionisti con dieci anni di esperienza alle spalle e le agendine piene di contatti che servono come il pane al datore di lavoro che li sfrutta. Ecco la verità nascosta dell`informazione italiana. I giornalisti precari e freelance sono minacciati dalle redazioni con cui collaborano nel momento in cui chiedono dignitose condizioni di lavoro. E` lo scandalo e la vergogna dell`informazione italiana.

Leggi tutto

I cables italiani di Wikileaks che nessuno ha voluto pubblicare

Francesco Piccinni ha intervistato con Giorgio Scura Julian Assange per Agoravox

Perché non hai mai dato i cables a giornali italiani?
“L’abbiamo fatto. Li abbiamo dati a un grande giornale, ma hanno deciso di non pubblicarli e di lavorarci su attraverso degli articoli”.

A quale giornale li hai dati?
“Erano due. I due più grandi (non ci rivela i nomi, ndr). In precedenza avevamo anche lavorato con uno dei due, ma alla fine non ne hanno fatto nulla. E’ successa la stessa cosa in Giappone, abbiamo dato i cables anche a un loro quotidiano nazionale, il più importante, pensa che hanno 2200 giornalisti, senza contare le altre figure, solo di reporter, praticamente lo stesso numero della Reuters. Hanno rifiutato anche loro e lavorano in una maniera molto metodica, potremmo dire “alla giapponese” (sorride, ndr).

Leggi tutto

I Digiti partono a Firenze

Via Nove Si è costituito in seno all’Associazione Stampa Toscana, il sindacato dei giornalisti regionale, un gruppo di lavoro sul giornalismo online, col nome di ”Digiti” (Giornalisti digitali toscani). Il primo incontro si svolgerà la sera del 25 febbraio (venerdì) alle ore 20, nella sede dell’ Associazione stampa toscana (Via dei Medici, 2 – 50122 … Leggi tutto

Sky vs Mediaset Premium: un tentativo di confronto

Essere o non essere; Coppi o Bartali; Yin o Yang,  Guelfi o ghibellini, seguaci del Mac o fanatici di Windows. Il mondo è tutto un dualismo. Anche sul tema delle pay tv si è creato un dualismo fra seguaci di Sky e di Mediaset Premium. Cerchiamo, se possibile, di fare un confronto fra le due piattaforme televisive.

Due necessarie e doverose precisazioni. A casa Pasteris da un po’ di mesi è presente un decoder My Sky HD che grazie a Liquida ha permesso di partecipare alla stesura a più mani di un magazine sull’esperienza di utilizzo di Sky. Il blog su cui leggerete questo confronto da tempo si manifestano in diversi post le proteste di molti utenti di Mediaset Premium.

Analizziamo separatamente diversi fattori di scelta: ricezione del segnale,  decoder, palinsesto,  prezzo.

Leggi tutto

ImmaginiInAzione alla Sapienza

Al Digilab dell’Università Sapienza il 9 febbraio il workshop ImmaginInAzione – Dal cinema sociale al Social Media Imaging Può il giornalismo locale nutrire il nostro immaginario raccontando onestamente la realtà, in diretto contatto con le comunità locali? Possono i giovani autori di videonews imparare dalla realtà e dal rapporto onesto con la realtà che i … Leggi tutto

Aol ha comprato Huffington Post per 315 millioni di dollari

Via All Things Digital In a bold and definitive move, AOL is paying $315 million in cash to buy the Huffington Post, one of the Web’s most prominent news and opinion sites. As part of the deal, Huffington Post Co-founder Arianna Huffington (pictured here)–who was derided by some when she co-founded the left-leaning site in … Leggi tutto