Le spese quotidiane. Nella contabilità delle false fatturazioni tra il “Grinzane” e le società intestate al coimputato Carmelo Pezzino (“Territori del frè”, “Com’media”), compaiono decine e decine di pagamenti di 7200 euro l´uno. Secondo Pezzino, si tratta di un calcolo preciso tenuto conto dell´Iva, per assicurare a Soria ogni mese 5mila euro per le spese personali. Pezzino è esplicito: “Tutte le fatture da 7200 euro venivano emesse per le prestazioni di consulenza che ho indicato, poi di fatto io il pagamento lo restituivo in contanti a Soria, detratta l´Iva”.
I pm non hanno dubbi: “Avviene ogni mese, dal 2004. Hanno tutto l´aspetto di un vero e proprio stipendio”. Soria dà invece la sua versione: “C’era una piccola cassa per le mie spese personali, una sorta di “cassa del presidente”. Per le spese di casa, invece c´era un´altra cassa diversa”. Ma quali erano queste spese? L´imputato risponde così: “Il cibo e i vestiti… quei pochi che mi compro…”. Il patrimonio personale. “Da che cosa è rappresentato il suo patrimonio immobiliare?”, incalzano i pm. Soria fa l´elenco: “C´è l´alloggio di Torino, quello di Ospedaletti, quello di Parigi e queste soffitte in via Gaudenzio Ferrari e in via Riberi… E casa mia a Costigliole d´Asti. A Parigi è in pieno centro, 78 metri quadrati nei paraggi di Notre-Dame. L´ho pagato 600mila euro e ho fatto un mutuo di 300-400mila euro che ho pagato in 10 anni”.
Pensieri
Intercettami Se Ci Riesci
Sotto La Panca propone una nuova interessante serata Le intercettazioni di comunicazioni tra tutela della privacy e necessità d’inchiesta Quanto, in passato, le intercettazioni sono state utilizzate? In quali situazioni si sono dimostrate cruciali? Come cambierebbe la legislazione vigente? In che modo la proposta di legge può tutelare la privacy del cittadino ed al contempo … Leggi tutto
I-Brand
Vittorio Zucconi discute del brand Ipad Come, in tutta superbia modesta, avevo previsto nel mio primo commento a caldo sull’ iPad lanciato da Stevie “Wonder” Jobs, quel “Pad” scelto per il telefonone della Apple ha suscitato le reazioni perplesse di molte donne americane, che associano il “Pad”, il pannolino, all’igiene femminile e le tv americane … Leggi tutto
Ipad pensieri presi nella rete
Marco formento La Cosa è notevole e dimostra la lungimiranza e il talento di Jobs. Il tablet di Gates è un pc con un pezzo in meno, quello di Apple è una ‘cosa’ perché non esisteva prima. Sembra un iPhone gigante e non ha un sistema operativo da computer ma da ‘cosa’, appunto, da hopefulmonster … Leggi tutto
Soria: 5000 euro al mese per le piccole spese
Storie di corna e di mazze da golf
Maurizio Molinari ricostruisce la storia dell’incidente accaduto a Tiger Woods
Le due donne si parlano, con Tiger vicino a Elin, per circa 30 minuti e al termine la moglie abbassa la guardia mentre il campione, evidentemente sotto pressione, prende almeno una pillola di un potente sonnifero per dormire al più presto ed archiviare il tutto. Ma è proprio in questo momento che, con Tiger pesantemente addormentato sul letto, Elin gli prende il cellulare e inizia a controllare gli sms inviati, trovandone uno destinato proprio a Uchitel nel quale ha scritto «You’re the only one I’ve ever loved» (Tu sei l’unica che abbia mai amato). Elin decide quindi di fingersi Tiger e manda a Uchitel un sms scrivendo «I miss you, when are we seeing each other again?» (Mi manchi, quando ci rivediamo?). E Uchitel le risponde: «Com’è che sei ancora sveglio? Abbiamo già deciso poco fa quando ci rivediamo». E’ la prova decisiva, inconfutabile, del tradimento.
Elin chiama l’amante del marito e le grida: «Ho sempre saputo che eri tu». Uchitel, colta di sorpresa risponde a colpi di improperi. Elin non contiene più la rabbia, chiude il cellulare e si scaglia contro il marito che, svegliato di soprassalto, si rifugia precipitosamente nel bagno, chiudendosi a chiave. La moglie batte colpi violenti contro la porta mentre lui, da dentro, manda nuovi sms a Uchitel scrivendo «mia moglie sa tutto» e «il mio matrimonio probabilmente è finito» facendole capire che pochi minuti prima era stata Elin a farla cadere nell’inganno.
Quando fare la spalla a teatro è un’arte altissima
30 anni fa moriva Peppino De Filippo,
Le confessioni di Giuliano S.
Dai verbali delle confessioni di Giuliano Soria (via Repubblica)
«Ero arrivato a un livello di tensione insostenibile, probabilmente avrei dovuto recedere da alcune delle mie attività prima di arrivare a quel punto». È il 16 marzo 2009 e, per la prima volta, Giuliano Soria compare alle 9.38 del mattino davanti al gip, Silvia Salvadori, che ha autorizzato la sua cattura chiesta dai pubblici ministeri. È il cosiddetto «interrogatorio di garanzia». Spesso, in quell´occasione, gli imputati si avvalgono della facoltà di non rispondere. Non è così per l´ex patron del Grinzane che, invece, accetta le domande del giudice.
Dice ancora poco, si rifiuta di confermare qualsiasi versione del maggiordomo che lo accusa di molestie sessuali («Ho detto le frasi che mi vengono contestate, ma aggiungo che gran parte delle volte erano dette in tono scherzoso»), non accenna ancora ad ammettere nulla sui soldi pubblici sottratti per comprarsi un alloggio e per farne ristrutturare arredare altri due, ma comincia a rivelare lo scenario sconvolgente nel quale sono piombati lui e la sua «creatura».
La S-Vendola
Nichi Vendola, presidente uscente della Regione Puglia, ha vinto nettamente le primarie del Pd pugliese sul concorrente Francesco Boccia appoggiato da molti leader nazionali del PD. La vittoria di Vendola è superiore al 70%.
Per il sindaco di Bari e presidente del Pd, Michele Emiliano
Giornalisti da superbunker
Da una lettera aperta del presidente Odg
Chiudere con gli esami significa che non avranno il riconoscimento d’ufficio colleghi che da anni – e qualche volta da decenni – svolgono un lavoro a tempo pieno nelle redazioni senza che i comitati di redazione (cioè il sindacato) siano stati nelle condizioni di affrontare il problema per abbozzare una soluzione. Cornuti e mazziati: questi ragazzi – diventati signori e padri di famiglia – non godrebbero delle garanzie contrattuali che la Fnsi ha il dovere di assicurare loro, ma non potrebbero aspirare nemmeno allo status “di diritto” che si sono conquistati sul campo.
Se non è selvatico non vale
Via i 10 mila euro del premio e via il titolo di fotografo naturalista dell’anno, perché il lupo tutto era fuorché “wild”, cioè selvaggio. José Luis Rodriguez aveva vinto uno dei premi più ambiti per i fotografi di animali, il Wildlife Photographer of the Year Award, attribuito dal Museo di Storia Naturale britannico su una selezione tra partecipanti di oltre 94 nazioni e 43mila scatti.
L’immagine del lupo con gli occhi iniettati di sangue, mentre saltava uno steccato di legno per andare a fare razzie, era sembrata la migliore rappresentazione della vicinanza tra uomo e animale, tra il mondo selvaggio del bosco e la vita antropizzata della campagna. Falso. Non era un fotomontaggio, come in molti avevano subito sospettato, ma non era neanche uno scatto vero. I giudici hanno infatti accertato che Rodriguez non era riuscito nell’impresa di cogliere una specie raramente immortalata per la sua ritrosia, ma aveva invece utilizzato un lupo siberiano addomesticato. Insomma, come fotografare un cagnolino da circo o poco più.