C’è un futuro per i giornali ?

Oggi alle ore 18.30 al Mondadori Multicenter di Milano,  la presentazione del libro di Enrico Pedemonte: Morte e resurrezione dei giornali con l’autore intervengono Massimo Mucchetti, Gianni Riotta e Jacopo Tondelli.

Le scelte dei giornali inglesi

Il Post riprende in italiano un utilissimo articolo dell’Econnomist

1. Ci sono ben 9 quotidiani nazionali che vendono più di 200 mila copie
2. I tabloid Daily Mirror e Daily Express hanno perso circa due terzi della loro diffusione dalla metà degli anni Ottanta.
3. La pubblicità si è spostata online più rapidamente che negli altri paesi: già nel 2009 erano stati spesi più soldi in pubblicità online che sulla carta
4. I giornali britannici non ricevono contributi statali, a differenza da quelli francesi o italiani
5. E hanno invece un’agguerrita concorrenza da parte del ricco servizio pubblico della BBC

La prima strada per affrontare i tempi nuovi è quella, ampiamente dibattuta, del gruppo News Corporation di Rupert Murdoch: informazione online a pagamento. I giornali sono quattro: Times, Sunday Times, Sun, News of the World. A differenza dal Wall Street Journal, il Times non offre nessun contenuto gratuito: è tutto dietro “paywall” a 2 sterline alla settimana (il giornale di carta ne costa una).

Leggi tutto

La realtà decrescente dei magazine a pagamento per Ipad

Via WWmedia, anche se gli editori sperano ancora in Natale

Remember when Wired’s debut issue for the iPad sold more than 100,000 times in June? It looks like it will be a while before that type of performance is seen again. Digital sales dropped toward the end of 2010 for all the magazines that make those figures available to the Audit Bureau of Circulations.

Many magazines that are available on the iPad, such as Esquire, People and The New Yorker, have not posted their digital single-issue sales to the ABC. But Vanity Fair sold 8,700 digital editions of its November issue, down from its average of about 10,500 for the August, September and October issues. Glamour sold 4,301 digital editions in September, but sales dropped 20 percent in October and then another 20 percent, to 2,775, in November. GQ’s November edition sold 11,000 times, which was its worst performance since April (when the iPad was released) and represents a slight decline from its average digital sales of 13,000 between May and October.

Leggi tutto

Linkiesta: breve presentazione di principi e organizzazione

Linkiesta si presenta con una breve FAQ, con la presenza su Facebook e su Twitter

Cosa sarà Linkiesta.it?
Noi crediamo che in Italia ci sia spazio editoriale per un giornale di approfondimenti e inchieste su temi sociali, politici ed economici.
Per questo abbiamo deciso di fondare un quotidiano digitale che aiuti il lettore a orientarsi nel bombardamento di informazioni che ogni giorno riceve. Linkiesta nasce, insomma, per cercare di analizzare i fatti e raccontarli mettendoli in prospettiva.

Leggi tutto

News +

Via Massimo Russo News+ concept live from Bonnier from Bonnier on Vimeo. Nell’attesa di Murdoch, Bonnier riprova a fare sui quotidiani quel che aveva fatto l’anno scorso con i periodici (Mag +) e presenta News +, la propria ridefinizione del concetto di quotidiano al tempo di iPad. Alcuni giornali scandinavi stanno per lanciare le proprie … Leggi tutto

Repubblica è una certa idea dell’Italia, una roba semplice, magari un po’ piemontese, come me

Ezio Mauro Via Prima Comunicazione Lei mi chiede: ma cos’è ‘Repubblica’? e io le dico che Repubblica è una certa idea dell’Italia, una roba semplice, magari un po’ piemontese, come me. “E’ il modo in cui il giornale è stato costruito, la dichiarazione d’intenti di cui è fatto, a rendere ‘Repubblica’ il quotidiano più venduto … Leggi tutto

Rileggere la storia della giornalista Paola Caruso

Paola Caruso, una giornalista, una donna, sabato scorso ha iniziato uno sciopero della fame e della sete, che prudentemente si è trasformato in un solo sciopero della fame.

Sciopero della fame e della sete, le prime 24 ore. ?Mi sento un po’ debole, ma sto bene.

La storia è questa: da 7 anni lavoro per il Corriere e dal 2007 Sciopero della fame e della sete, dopo le prime 24 ore. La novità è che ho bevuto. Mi hanno convinto gli amici, ma vado avanti con lo sciopero della fame.
Per chi mi ha chiesto i motivi della protesta ecco qualche dettaglio. Spero di essere chiara: al momento sono un po’ cotta e parecchio stanca. ?sono una co.co.co. annuale con una busta paga e Cud. Aspetto da tempo un contratto migliore, tipo un art. 2. Per raggiungerlo l’iter è la collaborazione. Tutti sono entrati così. E se ti dicono che sei brava, prima o poi arriva il tuo turno. Io stavo in attesa.
La scorsa settimana si è liberato un posto, un giornalista ha dato le dimissioni, lasciando una poltrona (a tempo determinato) libera. Ho pensato: “Ecco la mia occasione”. Neanche per sogno. Il posto è andato a un pivello della scuola di giornalismo. Uno che forse non è neanche giornalista, ma passa i miei pezzi.
Ho chiesto spiegazioni: “Perché non avete preso me o uno degli altri precari?”. Nessuna risposta. L’unica frase udita dalle mie orecchie: “Non sarai mai assunta”.

Il suo gesto è andato avanti per cinque giorni. Ieri, mercoledì, Paola ha sospeso il suo sciopero.

Leggi tutto