Mercedes Bresso in videochat lunedì 18 maggio

Dal sito di Mercedes Bresso Parte il Laboratorio di comunicazione politica con la campagna elettorale online. Lunedì 18 maggio dalle ore 21 sul portale www.mercedesbresso.it si potrà partecipare alla prima videochat elettorale, in diretta, della presidente Bresso, moderatore un giornalista e blogger torinese. Forte del suo continuo e costante impegno europeo affronterà i temi legati … Leggi tutto

Pensionato Soria

Angelo Soria, fratello di Giuliano, ex presidente del Grinzane Cavour, non ha risposto alle domande del Gip dopo l’arresto nell’inchiesta della Guardia di Finanza sui conti dell’Associazione. Soria, inquisito per peculato per i fondi erogati quando dirigeva il settore comunicazione istituzionale della Giunta regionale, ha  firmato la richiesta di pensionamento davanti al giudice nell’aula del … Leggi tutto

Affidare i new media a un indagato ora arrestato

La Regione Piemonte aveva spostato l’arrestato Agnelo Soria al settore New Media per limitarne i danni potenziali La Regione ha sospeso dalle sue funzioni Angelo Soria. Il provvedimento ha effetto immediato ma secondo il centrodestra – e pure per esponenti del Pd come l’onorevole Stefano Esposito – è tardivo. Soria, infatti, era rientrato in servizio … Leggi tutto

Macchine da soldi

Via Lastampa.it

Il silenzio davanti al magistrato. La mancanza di elementi difensivi da valutare. Il ritorno al lavoro in un posto di responsabilità in Regione, con la possibilità di inquinare prove e commettere altri reati. E una «gita» notturna nell’alloggio collegato alle attività sotto inchiesta e appena perquisito dalla Finanza. Per questo è finito in carcere Angelo Soria, dirigente regionale piemontese fratello di Giuliano, patron del Premio Grinzane Cavour. Il mandato di custodia cautelare firmato dal gip Silvia Salvadori si riferisce a nove «determinazioni dirigenziali» firmate da Angelo a vantaggio dell’Associazione Civiltà Territori Letterari (Actl) e due finite a riempire le casse dell’Associazione Studi Iberici (Asi). In tutto, 400 mila euro. Pagati dalla Regione tra gennaio 2006 e ottobre 2008. Le associazioni avevano due presidenti (Luigi Morelli per l’Actl e Giuseppe Bellini per l’Asi), che hanno solo visto passare quei soldi. Il beneficiario era Giuliano Soria. D’accordo con il fratello. «Lui sapeva» ha ammesso il patron del Grinzane. Per questo i fratelli sono sotto inchiesta per peculato.

Una vecchia intervista di Soria

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Combattere per una Villareggia a banda larga

digital_divideVillareggia, terra natia della famiglia, casa del riposo e speriamo a breve del vissuto quotidiano è un ridente paesino di 1000 anime, in piena pianura a circa 40 chilometri da Torino. Un paese dove stanno ritornando giovani e famiglie, attivo, animato.

Ma i giovani, le famiglie, e anche gli anziani, hanno oramai bisogno per lavorare, vivere, studiare, informarsi, ecc.. di una internet veloce a banda larga. In Piemonte c’è una interessante, in teoria, iniziativa che si chiama Wi-Pie realizzata da Telecom Italia e Regione Piemonte finalizzata a portare la banda larga nel territorio.

E qui si arriva a una situazione paradossale: Villareggia è l’unico paese del circondario che non è dotato di una adsl “terrestre”. Tutti gli altri comuni, piano piano, sono entrati nel piano di attivazione adsl. Villareggia No ! Esiste un provider locale wi-fi, ma è caro, inaffidabile e gestisce malamente i clienti.
Ovviamente in paese ci si chiede: ma chi siamo cittadini di serie B ? L’accesso alla rete è un diritto oramai irrinunciabile. Noi che abbiamo fatto di male. E’ sempre necessario in questo paese dover alzare la voce per dover essere ascoltati ?

Telecom Italia si sta interessando a noi: ieri si è parlato con Franco Bernabè a Venice Sessions. Bernabè  incredibilmente conosce il paese di mille anime e ha promesso il suo interessamento alla cosa con buona sincerità. Speriamo che il suo intervento ci aiuti a ritornare cittadini di serie A. Se va tutto bene lo inviteremo al prossimo Palio che cercheremo di trasmettere in streaming per festeggiare .

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Al setaccio i finanziamenti in cultura a Torino

Da Lastampa

Grinzane, ma non solo. La Commissione Cultura del Consiglio regionale ha chiesto all’assessore Gianni Oliva, di conoscere i nomi di associazioni, fondazioni culturali e ricreative, enti locali, musei e biblioteche a cui sono stati assegnati contributi superiori a 100 mila euro. I consiglieri sono intenzionati ad approfondire le modalità e i criteri con cui sono stati erogati questi contributi. Un passo che si aggiunge alla volontà della presidente della Regione, Mercedes Bresso, di mettere sotto la lente di ingrandimento i contributi concessi non tanto a fondazioni ed enti locali ma soprattutto alle associazioni.

In alcuni casi si tratta di contributi legati ad accordi di convenzione. L’assessorato sta preparando nei dettagli i contributi del 2008 ma si può lavorare sui dati del 2007 che evidenziano una spesa di quasi 37 milioni di euro di contributi superiori ai 100 mila euro. Il 31,5 per cento di questi fondi regionali si concentra tra i 100 e i 250 mila euro. In tutto si tratta di 26 enti che si dividono 11,6 milioni. Sedici associazioni (il 24,7%) ricevono un sostegno tra i 250 e il mezzo milione per complessivi 9,1 milioni. Sei tra enti ed associazioni ricevono contributi fino ad 1 milione di euro per 10,5 milioni totali. Mentre 3 enti superano il milione e assorbono 5,6 milioni.

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La Quaresima del Grinzane

Rocco Moliterni su Lastampa.it

Le dimissioni di Soria aprono una fase nuova nella vicenda Grinzane. E anche la decisione dell’assessore Oliva di «congelare» per un anno il premio (decisione fuori tempo massimo: la mattina in cui arrestavano Soria, il suo assessorato sollecitava le pratiche per un nuovo finanziamento di 730 mila euro). Così se il fiume di finanziamenti pubblici si arresterà il premio si troverà a vivere una salutare Quaresima. Una Quaresima utile a tutti per riflettere se un’istituzione di questo tipo abbia ancora senso e cosa si possa fare perché in futuro non crescano più simili «mostri» (se è vero quanto trapelato in questi giorni si arrivava al punto che talora non essendo numerosi i partecipanti a demenziali concorsi per le scuole, tipo «scrivi il paesaggio dell’olio», presumibilmente lanciati solo per ottenere ulteriori finanziamenti, era il premio stesso a far scrivere a collaboratori compiacenti testi da inviare). La mia ipotesi è che la crescita ipertrofica del Grinzane abbia un’origine  e responsabilità politiche precise: è figlia del modello di gestione bipartisan della cultura varato negli Anni 90, al tempo delle giunte Ghigo. Allora il potere era in mano da un lato a Leo, assessore alla cultura di centro-destra, e dall’altro a Vanelli, l’attuale patron della Venaria, potente direttore dei beni culturali (ex pci approdato in Regione ai tempi di Giovanni Ferrero Vanelli era il plenipotenziario per la cultura del centro sinistra).

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Il sonno della Regione genera mostri

Maurizio Tropeano su Lastampa.it

C’è chi ha parlato di «sonno della Regione che genera mostri». Una sintesi giornalistica che riassume la domanda che in tanti si sono fatti in questi anni: chi doveva fare i controlli sul presidente dell’associazione Premio Grinzane di Cavour che da 28 anni riceve cospicui finanziamenti pubblici? Già i controlli. L’attuale presidente, Mercedes Bresso, si sforza di ripetere che «un’amministrazione pubblica non ha compiti di polizia» anche se per quanto «nei nostri poteri i controlli dovuti li abbiamo svolti. Chissà se il governo avrà fatto lo stesso». Già, perché i fondi per il Grinzane sono arrivati anche da Roma (dalla presidenza del Consiglio e dai ministeri dei Beni culturali e della Sanità) da altre regioni come Liguria, Puglia e Molise. E poi da province e comuni e da Fondazioni bancarie, la Crt di Torino in primis. Insomma tanti «mecenati», così li definiva Soria, ma pochi controllori perché l’Associazione senza fini di lucro non è sottoposta al controllo pubblico e «nessuno poteva sapere quanti contributi venivano dati da altri enti», spiega la Bresso. Soprattutto solo «gli investigatori possono capire se una fattura è falsa oppure no». Detto questo però, c’è da chiedersi, e lo fa Stefano Lepri, vicepresidente del gruppo regionale del Pd, «perché in questi anni siano lievitati i premi e i relativi contributi. E perché gli uffici non siano stati in grado di verificare la congruità dei ricchi proventi e dei consuntivi riconosciuti».

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Un Corecom piemontese competente

Leggendo i curricula degli otto componenti del Corecom del Piemonte ci si chiede quanto questi commissari siano competenti sui temi delle telecomunicazioni in rete, su cui ha anche delega il Corecom stesso. A leggere le rispettive presentazioni si può ipotizzare che due commissari su otto abbiano nozioni di settore, gli altri decisamente no ! I … Leggi tutto