Haiti prima e dopo il terremoto

Via Nuova società Sapevamo quanti erano i vivi prima dell’apocalisse. Di quelli non c’è mai fregato niente. Ora arrivano frotte di soccorsi umani e pecuniari tutti insieme. Tempo scaduto. L’1% della popolazione è invece ricchissimo. Protegge se stesso e i suoi soldi con muraglie altissime che delimita(va)no spazi naturali paradisiaci, tra i più belli al … Leggi tutto

Il Politecnico aiuta i soccorritori ad Haiti

Via Repubblica

E’ dalla notte di martedì che il gruppo di studiosi di Ithaca, la no-profit di Politecnico e Siti, lavora senza sosta sulle immagini dei tre satelliti dell´Agenzia spaziale italiana, per mappare in tempo reale edifici crollati e vie d´accesso alla zone più colpite dal terremoto di Haiti. Il lavoro che servirà a guidare i soccorsi del World Food Programme è pronto questa mattina e traccia uno scenario tragico: «Nell´area più colpita della capitale, quella a est vicino alla costa, dove si trovano tutte le sedi diplomatiche, il 40% degli edifici sono crollati» racconta Piero Boccardo, direttore della associazione.

E aggiunge: «Noi attraverso le immagini di tipo radar dei nostri satelliti stiamo tracciando gli edifici crollati, l´accessibilità delle strade che sono piene di macerie o dei ponti quando sono ancora integri, verifichiamo dove si stanno raccogliendo le persone per indirizzare lì i soccorsi e cerchiamo spazi aperti nella zona periferica della città che rappresentino potenziali piste di atterraggio per gli elicotteri».

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L’aggregatore per le crisi viene dall’Africa

Via Repubblica

Tweet, post, mail, sms. Feriti intrappolati sotto le macerie, ospedali crollati, scuole rase al suolo. La rete è inondata di notizie che provengono da Haiti. Ma come renderle facilmente accessibili alle organizzazioni umanitarie e agevolare così i soccorsi? Una risposta arriva dall’Africa. Ushahidi, la piattaforma di crowdsourcing che permette di raccogliere informazioni dalla folla attraverso sms, tweets, mail, nata nel 2008 per raccontare le violenze post-elettorali in Kenya, e usata anche da Al Jazeera per la copertura dell’ultima guerra a Gaza, ha messo online una pagina dedicata alla crisi haitiana. In meno di 12 ore sono già stati raccolti quasi 3000 messaggi, in gran parte via Twitter .

What is Ushahidi? from Ushahidi on Vimeo.

Una volta verificate, le informazioni vengono visualizzate su una mappa, divise per categorie: strutture crollate, scuole e ospedali danneggiati, strade bloccate, persone intrappolate sotto le macerie, incendi e zone senza acqua potabile. La piattaforma, rilasciata in beta come applicazione open source, è scaricabile gratuitamente. (Il New York Times, secondo quanto riferisce l’Huffington post, sta cercando il modo di integrarla per seguire gli sviluppi della situazione ad Haiti).

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Giornalismo da pionieri nei tempi di internet

Maurizio Molinari e il suo viaggio verso il disastro di Haiti

Un piccolo charter di 21 posti noleggiato a Santo Domingo assieme alla troupe della tv Abc, al “Miami Herald” e ad alcuni giornalisti francesi. Ecco come sono arrivato a Port au Prince dal cielo, visto che il percorso via terra – circa 300 km – dalla Repubblica Domenicana e’ ostacolato da strade inagibili sul lato di Haiti e via mare il porto della capitale e’ stato seriamente danneggiato dal sisma di martedi’. La trattativa per il noleggio del charter e’ stata una sorta di bazar in versione caraibica. Arrivato all’aeroporto internazionale di Santo Domingo con il primo volo partito da New York al mattino di mercoledi’ mi sono ritrovato assieme alla troupe della Abc davanti ad una cabina telefonica per parlare con Air Caribe che, dall’altro e piu’ piccolo aeroporto di San Domingo, gestisce i charter che volano sull’isola Hispaniola che in genere si occupano di turisti.

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Il tragico terremoto di Haiti in sintesi

La Notizia Un’enorme catastrofe”. Così l’ambasciatore di Haiti negli Stati Uniti ha definito le quattro potenti scosse di terremoto – la prima alle 16.53 locali (22.53 italiane) di magnitudo 7,3, la seconda di 5,9, la terza di 5,5, la quarta di 5,1 – che hanno fatto tremare nel giro di un’ora l’isola caraibica. Seminando distruzione … Leggi tutto

Il terremoto nella città dei morti

Via il Carattere Anche qui ci sono i nastri bianchi e rossi, per delimitare le strutture pericolanti, i padiglioni più vecchi, ma anche le strutture più recenti. Pezzi di intonaco, piastrelle, rivestimenti in marmo: tutto in briciole. Il cimitero de L’Aquila ha accusato il colpo, come tutto nel capoluogo abruzzese. E tutto è rimasto come … Leggi tutto

Una banca dati per non dimenticare

Via Pier Vittorio Buffa Il quotidiano abruzzese Il Centro sta costruendo un banca dati per ricordare i morti del terremoto del 6 aprile. A ciascuno di loro è dedicata una scheda alla cui costruzione tutti possono partecipare inviando foto, ricordi, testimonianze. Una cosa simile era stata fatta dal New York Times dopo le Torri Gemelle … Leggi tutto

Parole di speranza e segnali di fiducia

Via Il Barbiere della Sera Pare che la FNSI, incoraggiata dalla disponibilità mostrata degli editori sul rinnovo del contratto giornalistico, voglia intervenire anche sul terreno della deontologia, erogando un “codice etico” per l’Emergenza Terremoto. In un libello che verrà diffuso nelle prossime ore si raccomanda agli inviati: 1) di astenersi dalla domanda “CHE COSA PROVA … Leggi tutto