Gendamerie Ubuntu

A quando le nostre forze dell’ordine passeranno a Linux ?
Sarebbe una ottima sccelta considerato che spesso il parco macchine è vecchio e in male arnese.

VIa ArsTechnica

France’s Gendarmerie Nationale, the country’s national police force, says it has saved millions of dollars by migrating its desktop software infrastructure away from Microsoft Windows and replacing it with the Ubuntu Linux distribution.

The Gendarmerie began its transition to open source software in 2005 when it replaced Microsoft Office with OpenOffice.org across the entire organization. It gradually adopted other open source software applications, including Firefox and Thunderbird. After the launch of Windows Vista in 2006, it decided to phase out Windows and incrementally migrate to Ubuntu.

At the current stage of the migration, it has adopted Ubuntu on 5,000 workstations. Based on the success of this pilot migration, it plans to move forward and switch a total of 15,000 workstations to Ubuntu by the end of the year. It aims to have the entire organization, and all 90,000 of its workstations, running the Linux distribution by 2015.

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L’insolubile caso dei giornali

Via Luca Sofri

Improvvisamente tutto il dibattito sul futuro dei giornali è stato travolto da un intervento di Clay Shirky.
Clay Shirky è un professore alla New York University che si occupa da tempo di internet e di condivisione di contenuti in rete. Martedì esce in Italia per Codice il suo libro, e nel nuovo numero di Wired italiano che esce la prossima settimana c’è una sua intervista, fatta dal titolare, qui. Aveva avuto una maggiore notorietà anche qui da noi l’anno scorso quando Internazionale tradusse un suo articolo che rifletteva sul diverso approccio di chi guarda la tv e chi fa le cose su internet: il titolo era “Stiamo cercando il mouse” e si riferiva all’aneddoto di una bambina che Shirky aveva visto armeggiare misteriosamente dietro un televisore, e che alla domanda su cosa stesse facendo aveva risposto “sto cercando il mouse”.

Oggi Shirky ha pubblicato sul suo blog un’analisi sul presente – non il futuro, e questo è già un punto – dei giornali, ed è un’analisi formidabile. Per diverse ragioni.
Intanto perché conduce a un tipo di conclusione che non è mai tenuto abbastanza presente quando si discute su come affrontare dei problemi o che soluzione trovare: ovvero l’ipotesi che alcune cose non abbiano una soluzione individuabile. È una capacità di visione che a me interessa molto e che penso sia spesso rimossa ciecamente dall’orizzonte di analisi le più varie: certe cose cambiano e non sono più come prima, certe cose hanno un prezzo, certe cose non si risolvono senza perdite. Certe cose non si sa come andranno a finire: e chi pretende di indovinarlo non ha nessuna attendibilità.

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Il sonno della Regione genera mostri

Maurizio Tropeano su Lastampa.it

C’è chi ha parlato di «sonno della Regione che genera mostri». Una sintesi giornalistica che riassume la domanda che in tanti si sono fatti in questi anni: chi doveva fare i controlli sul presidente dell’associazione Premio Grinzane di Cavour che da 28 anni riceve cospicui finanziamenti pubblici? Già i controlli. L’attuale presidente, Mercedes Bresso, si sforza di ripetere che «un’amministrazione pubblica non ha compiti di polizia» anche se per quanto «nei nostri poteri i controlli dovuti li abbiamo svolti. Chissà se il governo avrà fatto lo stesso». Già, perché i fondi per il Grinzane sono arrivati anche da Roma (dalla presidenza del Consiglio e dai ministeri dei Beni culturali e della Sanità) da altre regioni come Liguria, Puglia e Molise. E poi da province e comuni e da Fondazioni bancarie, la Crt di Torino in primis. Insomma tanti «mecenati», così li definiva Soria, ma pochi controllori perché l’Associazione senza fini di lucro non è sottoposta al controllo pubblico e «nessuno poteva sapere quanti contributi venivano dati da altri enti», spiega la Bresso. Soprattutto solo «gli investigatori possono capire se una fattura è falsa oppure no». Detto questo però, c’è da chiedersi, e lo fa Stefano Lepri, vicepresidente del gruppo regionale del Pd, «perché in questi anni siano lievitati i premi e i relativi contributi. E perché gli uffici non siano stati in grado di verificare la congruità dei ricchi proventi e dei consuntivi riconosciuti».

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Italiani bravissima gente

L’Italia del rugby ha riscattato uno dei peggiori sei nazioni di sempre con una partita d’orgoglio e di buon senso contro il Galles, facendo addirittura paura ai vincitori del precedente Six Nations e perdendo solo alla fine con grande dignità. Parisse ha giocato una partita fantastica, nel suo ruolo è oggi probabilmente il più forte … Leggi tutto

Un Facebook per bambini

Via Lastampa.it

Don Ilario Rolle, il presidente di Davide.it, aprirà un social network per i più piccoli. Si chiamerà www.ciaonet.it e, dopo un periodo di sperimentazione, verrà lanciato nell’universo telematico entro giugno. Sarà una specie di Facebook o Netlog, ma, rivolto ad un’utenza al di sotto dei 14 anni che potrà dialogare con quelli che, il sacerdote della parrocchia «Beata Gianna Beretta Molla» del quartiere Gallo Praile, chiama personaggi positivi.

Ci saranno il giornalista Carlo Nesti, il Mago Sales e poi anche alcuni giocatori di serie A. «Con questi ultimi stiamo ancora trattando», ammette don Ilario. Ma come mai arriva Ciaonet.it? «L’idea è maturata dopo aver raccolto le preoccupazioni di molti genitori e anche di insegnanti di diverse scuole che usano già il nostro filtro – racconta il prete che, con Davide.it, ha inventato un sistema unico al mondo per proteggere i bambini da siti pericolosi che offrono pornografia e pedofilia -.Erano preoccupati di non poter controllare i loro figli mentre navigano in quel mondo che si nasconde dietro lo schermo di un computer e che, a volte, nasconde delle vere e proprie insidie».

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Il programma di Licio Gelli

La carissima Antonella Beccaria ha pubblicato un nuovo libro disponibile anche in rete Dopo la pubblicazione della prefazione di Oscar Marchisio al libro Il programma di Licio Gelli – Una profezia avverata (da oggi in download la versione elettronica del volume), di qui alle prossime settimane verranno pubblicati i capitoli di questo breve libro sul … Leggi tutto

I soldi di Soria a Ceronetti e altro ancora

Dai commenti nel post sulla Torino da bere Credo che Soria fosse considerato un male necessario, uno scotto da pagare per portare certi giri culturali in Piemonte. Ha sempre avuto buon fiuto, ma certamente gli uomini di cultura di Torino sono altri. Pensare al potere goduto da Soria nella cultura torinese e, al contempo, alle … Leggi tutto

Internet e giornalismo locale

Via il Ducato

Si moltiplicano in Italia i siti d’informazione locale, spesso veri e propri giornali online senza un riferimento ad altre testate tradizionali. Sono decine in ogni parte d’Italia e una quarantina si sono raccolti nell’Associazione nazionale stampa online (Anso), il primo organismo associativo nato in Italia.

Il fenomeno è molto ampio: solo nella regione Marche ce ne sono almeno 24, solo sette dei quali risultano iscritti all’associazione.

Marco Di Maio, membro del consiglio direttivo dell’Anso, immagina che il numero di iscrizioni aumenterà, via via che si procede con il rinnovo delle quote: “probabilmente – dice – ci saranno delle integrazioni”. Per il momento Di Maio fornisce i dati relativi alle testate aderenti all’Anso: sei milioni di utenti unici e 25 milioni di pagine visualizzate ogni mese. Sui siti Anso vengono pubblicate più di 500 notizie al giorno. L’associazione annuncia Benedetto Liberati, editore marchigiano e anch’egli membro del consiglio direttivo, avvierà nei prossimi mesi una sua indagine, per capire un settore in forte sviluppo negli ultimi due anni.

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