Parte nel 2013 la formazione professionale obbligatoria per i giornalisti

Dal sito dell’Odg Toscano Scatterà dal 2013 la formazione professionale obbligatoria e permanente anche per i giornalisti: è questo infatti uno degli aspetti più importanti della riforma che ha interessato tutti gli ordini professionali Ogni giornalista in attività dovrà acquisire 60 crediti formativi in 3 anni: la formazione sarà fatta su materie che riguardano in … Leggi tutto

Approvata la legge dell’Equo compenso: fumo negli occhi per non discutere dei problemi seri

Con una non comune pomposità è stata celebrata dal sito nazionale dell’Ordine dei Giornalistil’approvazione della normativa sull’equo compenso che come la altrattanto decantata Carta di Firenze non servirà a un’emerito nulla. E inutil infarcire il codice di norme nuove e non essere tassativi nell’applicazione delle pre esistenti, fino a che tutti gli enti del giornalismo … Leggi tutto

Mediaset Premium riparte dal nulla: la costituzione in mora e la procedura di esitazione negativa posizione RTI Mediaset

Con grande fortuna i miei rapporti con Mediaset Premium si sono conclusi anni fa dopo moltissiproblemi. Ora Mediaset Premium si è inventata una novità: il recupero crediti di una fantomatica partita aperta (pare per 44 euro piu interessi …).
Una solita storia incredibile all’italiana.

Ricevo un mesetto fa una prima lettera cartacea dalla Ge.Ri.   Gestione Rischi S.r.l., poi un mese dopo arriva un mini mail bombing di due mail in due giorni su questo tono

Oggetto: Procedura di Esitazione Negativa posizione RTI Mediaset.
Codice Cliente  XXXXXXXXXX
RIFERIMENTO PRATICA ID: YYYYYYYYYYYYYY

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Levenson Report: un documento importante per fotografare l’informazione del presente e pensare quella del futuro

Nel silenzio dei soloni dell’informazione italiana impegnati a salvarsi il deretano e a dissertare del sesso degli angeli è uscito in UK il lavoro cordinato da  Justice Leveson per fare il punto sull’etica dell’iformazione e sui rapporti fra informazione economia, politica, polizia, e privacy. Un lavorone che merita un’analisi attenta. The Prime Minister announced a … Leggi tutto

Il giornale cartaceo chiude prima per tagliare i costi, poi tutti su internet

I giornali capiscono che internet domina: ora devono sono riuscire a rendere i loro costi compatibili con la Rete… cosina leggermente impossibile se non con tagli difficilmente compatibili con strutture pensate ” per un altro mondo”. (via blitzquotidiano)

Il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport tagliano sull‘orario di chiusura. ItaliaOggi scrive che la decisione di chiudere in anticipo le pubblicazioni cartacee di Rcs è stata dettata dal risparmio. Le news successive alla chiusura del quotidiano saranno pubblicate sui siti internet e nelle varie edizioni digitali. Un taglio all’orario, e ai costi, che è in arrivo anche per Repubblica, mentre La Stampa darà il via all’orario ridotto già da lunedì 3 dicembre.

Il nuovo piano industriale per Rcs, scrive ItaliaOggi, è stato deciso dall’amministratore delegato Pietro Scott Jovane e dai consiglieri e sarà presentato al cda il 19 dicembre. ItaliaOggi scrive:

“Un piano che ha i suoi pilastri nell’aumento di capitale da almeno 400 milioni di euro per coprire le perdite di 380 milioni alla fine dei primi nove mesi dell’anno e la riduzione dell’organico di cento giornalisti e di altri 400 dipendenti. I tagli tra i redattori dovrebbero intervenire prima nell’area periodici, dove qualche testata rischia la chiusura, alcuni femminili e magazine del comparto casa possono invece venir accorpati. Solo in un secondo momento riguarderanno i quotidiani, Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport”.

Anche La Stampa ha adottato la riduzione dell’orario, spiega ItaliaOggi, con il direttore Mario Calabresi che ha disposto l’invio scaglionato delle pagine da stampare in tipografia:

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La fabbrica dei giornalisti e la crisi di un sistema vecchio e oramai sui ruderi

Via LSDI

Sono oltre 112.000 i giornalisti in Italia: il triplo che in Francia, il doppio che in Uk.  Ma solo il 45% sono attivi ufficialmente e solo 1 su 5 ha un contratto di lavoro dipendente, (guadagnando però 5 volte più di un freelance e 6,4 volte più di un Co.co.co). Intanto i rapporti di lavoro subordinato continuano inesorabilmente a calare (meno 5,1% dal 2008) e l’ età media degli attivi a crescere

Sono alcuni dei dati che emergono da ‘’La fabbrica dei giornalisti’’, l’ aggiornamento del Rapporto sulla professione giornalistica in Italia curata da Pino Rea per Lsdi che verrà presentato la mattina del 30 novembre a Roma, nella sede della Fnsi (Corso Vittorio Emanuele II, 349), alle ore 10,30.

All’ incontro – che per il terzo anno consecutivo farà il punto sulla condizione del lavoro giornalistico nel nostro paese – interverranno,  insieme a Franco Siddi e Roberto Natale, segretario generale e presidente della Fnsi, i presidenti degli altri istituti di categoria, Andrea Camporese (Inpgi), Daniele Cerrato (Casagit), Marina Cosi (Fondo complementare) ed Enzo Iacopino (Ordine).

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RCS: c’è crisi …. attendiamo i dati di un noto giornale torinese

Via Milano Finanza Si è tenuto un vertice di 5 ore sul futuro dei quotidiani, il principale asset della società presieduta da Angelo Provasoli. L’ad Jovane ha prospettato al management l’eventualità di una revisione dell’organizzazione e della forza lavoro con l’uscita dalla redazione del Corriere della Sera di 100 giornalisti, una metà dei quali attraverso … Leggi tutto

In carcere in giornalisti che non sanno fare il loro lavoro o che lo fanno volutamente male (molti)

Se un medico uccide un paziente deve subire una pena. Se un giornalista uccide il cervello e la vertià deve passare inosservato e fuori dalla giustizia ? Non va bene ! Così si farebbero fuorio molti giornalisti pecorecci e parziali. (via Stefano Tesi)

In sintesi: dovendo per definizione il giornalista essere terzo e imparziale (il che non vuol dire non avere opinioni, ma vuol dire non farsi accecare da esse al punto da travisare i fatti, piegando la cronaca alle idee personali), è ammissibile l’esistenza di giornalisti-militanti? Cioè di giornalisti che sono dichiaratamente di parte, tifano, fanno politica, leggono a un libro solo, indagano da una parte sola, si schierano non solo in termini generici, bensì proprio nella lettura dei fatti di cui si occupano?

Secondo me, no.

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Voltaire, Giorgio Oddifreddi, La Repubblica e il mondo ebraico: Detesto ciò che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto di dirlo:

Via il Fatto Quotidiano

Un post pubblicato domenica. Tema: il conflitto israelo-palestineseche in questi giorni sta vivendo un’altra pagina dai toni drammatici. Una presa di posizione molto dura nei confronti dello Stato ebraico, accusato di “logica nazista” nei confronti dei palestinesi. Ma la rimozione del suo intervento dal sito di Repubblica.it ha colto di sorpresa Piergiorgio Odifreddi (matematico, divulgatore scientifico, diventato noto anche per le sue posizioni critiche alla Chiesa cattolica). Ieri sera, infatti, il suo post nel blog “Il non senso della vita” non c’era più. Tanto è bastato, comunque, perché Odifreddi decidesse di scrivere un ultimo intervento, di commiato, per salutare i numerosi lettori che lo hanno seguito fin qui. D’altronde l’intervento in un blog non riflette la linea editoriale del giornale, che del resto nei casi più controversi – come potrebbe essere questo – può scegliere di pubblicare due interventi in antitesi (l’uno che intende confutare l’altro), davanti ai quali i lettori possono confrontarsi.

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