Twitter e la rivolta in Tunisia

Via ArsTechnica Even yesterday, it would have been too much to say that blogger, tweeters, Facebook users, Anonymous, and Wikileaks had “brought down” the Tunisian government, but with today’s news that the country’s president Zine El Abidine Ben Ali has fled the country, it becomes a more plausible claim to make. Of course there was … Leggi tutto

Nel refererendum dei lavoratori Fiat a Mirafiori ha vinto il sì dopo un lungo testa a testa

Il referendum fra i lavoratori del Lingotto per la ratifica dell’accordo con Fiat ha visto vincere il Si di poche centinaia di voti. Quando manca ancora lo scrutinio di un seggio, sospeso per il malore di uno scrutatore, il Si sta vincendo con il 54% contro il 46% del No. Le operazioni di scrutinio iniziate … Leggi tutto

Il Consiglio Regionale del Piemonte vieta le riprese non autorizzate

Il provvedimento sembra decisamente cervellotico: alla faccia della trasparenza. Sarà solo possibile diffondere riprese “embedded ?” Via Lo Spiffero

Come annunciato, l’ufficio di presidenza del Consiglio regionale ha preso in esame gli episodi accaduti in Aula nella seduta del 30 dicembre scorso quando gli esponenti del MoVimento 5 Stelle Davide Bono e Fabrizio Biolè hanno lanciato in segno di protesta una mazzetta di facsimili di banconote. Nella gazzarra che si è scatenata gli stessi consiglieri grillini hanno subito una vera e propria aggressione verbale da parte dei colleghi Nino Boeti e Rocchino Muliere del Pd e fisica – un calcio – ad opera dell’ex picchiatore fascista Massimiliano Motta (Pdl). Tutto documentato e reso noto dalle riprese fatte da alcuni consiglieri e diffusi attraverso i principali social network.

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Dalla mafia a Wikileaks e ritorno

Via Repubblica

Scarso impegno contro la mafia. “Anche se le associazioni imprenditoriali, i gruppi di cittadini e la Chiesa, almeno in alcune aree, stanno dimostrando promettente impegno nella lotta alla criminalità organizzata, lo stesso non si può dire dei politici italiani, in particolare a livello nazionale” scrive J. Patrick Truhn, console generale Usa a Napoli, in un dispaccio del giugno 2008. “Come ci ha ricordato Roberto Saviano, il tema (della lotta alla criminalità organizzata, ndr) è stato virtualmente assente dalla campagna elettorale di marzo-aprile” continua Truhn. Il diplomatico suggerisce a Washington di “lavorare per fare presente al nuovo governo che la lotta al crimine organizzato è una seria priorità del governo Usa, e che i drammatici costi economici della criminalità sono un argomento convincente per una azione immediata”.

L’incontro con lo scrittore. “”Quelli che lottano contro la mafia – sottolinea il console
– hanno bisogno di essere considerati come dei modelli reali. E Saviano può ben essere su questa strada”. Lo scrittore infatti “appare regolarmente sulla stampa e sui media radiotelevisivi non come un’autorità per la gente, ma – ed è più importante – come una bussola per coloro che sono disposti ad ascoltare”. Infine il dispaccio riporta un incontro tra il diplomatico e lo scrittore. “Quando gli abbiamo chiesto come il governo degli Usa, al di là della cooperazione giudiziaria, potrebbe supportare al meglio la lotta al crimine organizzato, Saviano, in aprile, ha risposto: ‘Solo parlando della questione, le date una credibilita’ che il resto del mondo, italiani inclusi, non può ignorarè”.

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Perchè Friendfeed piaccia o non piaccia è un social coso meraviglioso !

Un modesto twit dello scrivente che fra un colpo di tosse e l’altro ieri sera ha segnalato una uscita di Matteo Renzi sul caso Mirafiori ha poi generato una interessante discussione sulle implicazioni dirette e indirette dell’accordo che sarà a breve sottoposto a referendum. Punto di partenza la lettura del testo dell’accordo e una segnalazione … Leggi tutto

L’aggressione a Mario Adinolfi

Via Corriere.it

«Sabato sera Blob ha rimandato in onda la scena, tratta da Agorà su Raitre, in cui il direttore del Giornale, Alessandro Sallusti, si augura platealmente che io venga picchiato. Tre ore dopo è stato accontentato». Inizia così il racconto di Mario Adinolfi. Sulla sua pagina di Facebook, il blogger e giornalista denuncia di essere stato aggredito nella notte tra sabato e domenica a Roma da otto ragazzini («forse non c’era neanche un maggiorenne»), di essere stato preso a pugni e a colpi di casco in faccia al grido di «ciccione». In Pronto Soccorso gli sono state riscontrate ecchimosi, edema, ferite lacero-contuse. «Niente di terribile – scrive Adinolfi -. Ma il turbamento è profondo».

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