Una normativa seria sul whistleblowing, il soffiare civile nei fischietti

In questi giorni in cui si rivedono i sintomi di una corruzione pubblica e in cui la crisi permette a manager senza scrupoli e senza controlli di prendere atteggiamenti e provvedimenti al di fuori delle leggi varrebbe la pena di rispolverare uno strumento legale che ha ottenuto buoni risultati nei paesi anglosassoni: il whistleblowing Il … Leggi tutto

Sanremo, non ci saremo

A ore partirà l’ennesimo inutile, noioso, ipermediatico festival di Sanremo. Se i media italiani tutti in fila come delle papere invece di raccontare tutte le menate sanremei  si ricordassero che so io di fare un giro all’Aquila o ad Haiti farebbero un piacere a tutti gli italiani. E a loro stessi.

Gli aquilani riconquistano la loro città

Via Bellaciao Al grido di “Riprendiamoci la città” un gruppo di circa 300 aquilani ha forzato il blocco dell’esercito nella zona rossa. La polizia prima ha cercato di contenere i manifestanti, ma poi li ha assecondati limitandosi a un controllo del corteo che ha marciato verso piazza Palazzo, sotto la sede del Comune. I cittadini … Leggi tutto

Poveracci senza dignità

Scrive Giustino Parisse, giornalista de Il Centro, che nel sisma ha perso due figli e il padre

Il sei aprile, alle 4 di mattina, mentre io cercavo disperatamente e inutilmente di tirar fuori dalle macerie i miei due figli e mio padre, c’era chi, a poche centinaia di chilometri di distanza, dentro il suo letto, rigirandosi fra le lenzuola, rideva. Rideva della tragedia di una città, rideva di oltre trecento morti, rideva di gente impaurita che scappava dai luoghi della vita e che addosso aveva al massimo un pigiama e un paio di pantofole. All’Aquila, quelle risate per fortuna non le ha sentite nessuno. In quella notte, appena rischiarata dalla luna, tutti noi siamo sprofondati nel silenzio della morte.

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Il tappo sta per saltare

E’ una delle frasi profetiche della puntata di Anno Zero di ieri sera riferita al rapporto fa il sistema dei partiti e troppe cose. Qualche segno che qualcosa  si sta muovendo Una sana lettura dell’ordinanza di custodia cautelare del giudice sul caso Bortolaso – g8 – La Maddalena L’arresto in flagranza di reato del consigliere … Leggi tutto

I guru hanno rotto

Via Antonio Fullone

Eccomi qua con il post più “duro ” della mia carriera di blogger che mi appresto a scrivere,e che probabilmente mi porterà ad avere tanti nemici, ma chi se ne frega!!

Il titolo già è emblematico e non c’è bisogno di fare giri di parole, con questo post attacco “ufficialmente” la community italiana di web design e di internet, un attacco diretto a molti GURU, definiti tali, dei quali mi sono stancato già da diverso tempo e che non riesco più a sopportare.

Si cari esperti italiani, avete rotto le scatole con la vostra arroganza e presunzione. Con il vostro far credere di Essere Dei, quando in realtà non avete manco un vostro sito fatto, quando i vostri “lavori” sono pieni di errori nel codice, quanti approfittano dei consigli degli utenti non “esperti” prendendo i loro lavori, codici sorgenti o altro e poi si vantano di averli scritti loro perchè tanto i poveretti non sono GURU e nessuno saprà mai che esistono.

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Inquinamento dell’informazione: di chi le colpe ?

Via Massimo Cavazzini

Alberto – giornalista – parla della campagna di sensibilizzazione delle PR contro l’inquinamento da comunicato stampa. Troppi comunicati inutili inquinano il mondo della comunicazione?

Secondo la campagna, questi i dati raccolti:
– 1,7 miliardi di comunicati stampa inutili sono stati ricevuti in totale in un anno solo dai giornalisti inglesi e americani
– il 78% dei comunicati stampa ricevuti sono stati considerati irrilevanti
– il 55% dei destinatari hanno proceduto a bloccare le mail dei mittenti.

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Google Buzz, più Friendfeed che Twitter o Facebook, con il pregio della geolocalizzazione

twitter friendfeed facebookGoogle ha lanciato Google Buzz il suo servizio sociale con l’evidente obiettivo di contrastare la crescita degli altri competitor come Facebook e Twitter. Era da un po’ che ci si stupiva che BigG non riuscisse ad inventarsene una delle sue per colonizzare appieno il mondo dei social network. Anche se è presto per fare analisi e in queste ore sta avvenendo la migrazione degli account Gmail che piano piano si trovano anche Buzz disponibile sembra che  siamo di fronte a un servizio con ottime chances di successo.Google hanno scelto pragmaticamente di interpretare un adagio semplice: se non hai una buona idea, copiala !

Google Buzz sembra moltissimo a Friendfeed con in più tutta la facilità del mondo Google. La scelta strategica però appare sensata: obiettivo primario puntare all’utilità d’uso del servizio.

I media tradizionali da tempo stanno facendo da grancassa dei successi di Twitter e Facebook, inducendo aziende e cittadini a sbarcare su questi con risultati altalenanti. Oramai piccole e grandi aziende, giornali, enti, associazioni, circoli ricreativi, bocciofile e altro ancora si sono aperti un account Twitter che mediamente usano come megafono delle loro attività o spesso come piccolo, grande strumento di spam veicolando link alle loro risorse web, sperando che i followers  visitino le pagine in questione. Agli estremi opposti Facebook è diventato la sarabanda globale con di tutto di più, un media in cui il rapporto segnale-rumore si fa bassissimo e la confusione sovrana da megalopoli ipertrafficata è il pane quotidiano.

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Mestieri in estinzione: l’aggiustatore di giocattoli

Via Lastampa.it

I vecchi orsi non li voglio più vedere, mi fanno star male. Sembrano dire “Aiutami”, ma io non li posso più aiutare: restaurarli è faticoso e io non ho più l’energia di una volta. Gli anni sono passati anche per me». Daniele Santi di anni ne ha 70 ed è uno dei pochissimi esperti italiani in restauro di teddy bear. E di bambole. «Ma le bambole mi richiedono solo uno sforzo mentale: devo capire come rimettere in funzione braccia, gambe, come sostituire una testa. Gli orsi di cinquant’anni hanno bisogno di vere operazioni chirurgiche per sistemare la segatura o la lana di paglia di cui sono imbottiti, bisogna ricucirli, strofinargli il pelo… Insomma, sono arrivato alla conclusione che gli orsacchiotti magari possono anche essere “rattoppati”, ma come gli esseri umani un bel giorno devono morire».

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