La Polizza della Gabanelli

Milena Gabanelli scrive al Corriere

Premesso che chiunque si senta diffamato ha il diritto di querelare, che chi non fa bene il proprio mestiere deve pagare, parliamo ora di chi lavora con coscienza. Alla sottoscritta era stata manifestata l’intenzione di togliere la tutela legale.

La direzione della terza rete ha fatto una battaglia affinché questa intenzione rientrasse, motivata dal dovere del servizio pubblico di esercitare il giornalismo d’inchiesta assumendosene rischi e responsabilità. Nell’incertezza sul come sarebbe andata a finire ho cercato un’assicurazione che coprisse le spese legali e l’eventuale danno in caso di soccombenza dovuta a fatti non dolosi. Intanto sul mercato italiano, di fatto, nessun operatore stipula polizze del genere, mentre su quello internazionale questa prassi è più diffusa. Bene, dopo aver compilato un questionario con l’elenco del numero di cause, l’ammontare dei danni richiesti e l’esito delle sentenze, una compagnia americana e una inglese, tenendo conto del comportamento giudicato fino a questo momento virtuoso, si sono dichiarate disponibili ad assicurare l’eventuale danno, ma non le spese legali. Sembra assurdo, ma il danno è un rischio che si può correre, mentre le spese legali in Italia sono una certezza: le cause possono durare fino a 10 anni e chiunque, impunemente, ti può trascinare in tribunale a prescindere dalla reale esistenza del fatto diffamatorio.

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Intervistare, per modo di dire

Giulia Innocenzi è la nuova collaboratrice di Anno Zero. E’ stata intervistata da un giornalista del Corriere che ha scritto “creativamente”  l’intervista. Giulia ha inviato una lettera al direttore del Corriere L’episodio mi suggerisce due riflessioni. La prima è che questo tipo di giornalismo sembra finalizzato soltanto a mettere in cattiva luce i personaggi di cui si … Leggi tutto

Il giornalista del futuro diventa newsmaster

Via LSDI

“Quello che avevo immaginato in origine come una nuova figura all’interno della rete necessaria per aggregare, filtrare e selezionare le informazioni, le notizie e gli strumenti più rilevanti su uno specifico argomento ha iniziato ad emergere spontaneamente’’. E’ la figura del Newsmaster, un tecnico/professionista in rado di scandagliare la rete e cercare informazioni precise e pertinenti, che vadano al di là della generica “freddezza” degli aggregatori automatici. Robin Good – editore online ed esperto di comunicazione nei new media – ne aveva parlato ripetutamente negli anni scorsi (vedi Lsdi,  Il Newsmaster, un nuovo mestiere) e ora torna sull’ argomento con un ampio aggiornamento su Masternewmedia, in cui raccoglie anche il parere di tre esperti della Rete, ‘’ Il Futuro dell’ Informazione: Il ruolo del Newsmaster secondo Gerd Leonhard, George Siemens e Nancy White’’.

‘’Grazie alle nuove opportunità create in un primo tempo dai social media e più di recente da tecnologie come Twitter, che rende molto semplice per le persone aggregare, esaminare e ridiffondere notizie e informazioni utili, le capacità di base del newsmaster hanno cominciato a diventare più visibili e riconosciute’’, spiega.

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Puliamo il mondo

Puliamo il Mondo è l’edizione italiana di Clean Up the World, il più grande appuntamento di volontariato ambientale del mondo. Puliamo il mondo si svolge il 25,26,27 settembre 2009

Il Nobel per la pace è una cosa seria

Nel caso fantacomico che la candidatura per il Nobel per la Pace per Silvio Berlusconi venisse presentata all’austero comitato norvegese saremmo curiosi di vedere i volti dei cattedratici scandinavi mentre ascoltano (con sottotitoli in inglese) e con humor mal celato il nuovo imperdibile strumento di comunicazione del Comitato per la candidatura di Silvio Berlusconi: l’inno alla pace (sottotitolo: la pace può). Senza entrare nello stile musicale del motivetto occorre avere il coraggio di leggere i testi per  una cifra dell’impianto stilistico  che ha la non banale capacità di fare incaponire gli abruzzesi che nella canzone diventano l’oggetto strumentale della divina potenza salvifica di Silvio B

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Scemenze su blog e libri

Da un commento di Luca Sofri nel blog di Massimo Mantellini Qualsiasi opinione epressa o riportata sui “blog” in generale è una scemenza, a meno che non sia del tipo “i blog cominciano con la bi” o “i blog sono su internet”. Come qualunque opinione sui libri, per esempio: vi immaginate un intervento che dica … Leggi tutto

Il Fatto Quotidiano di carta e la 600 Multipla

Il primo numero molto atteso del Fatto Quotidiano (pare andato a ruba in edicola) è sostanzialmente quello che ci sia aspettava. Molta informazione diversa da quello che si trova in altre testate, un chiaro schieramento politico, un forte senso di “gruppo” dei fondatori-giornalisti. Manca una maggiore informazione di politica estera, di solito snobbata da troppi … Leggi tutto

Briatore radiato

Il Consiglio Mondiale della Fia  riunitosi  a Parigi ha deciso di sospendere per due anni con la condizionale la scuderia Renault e di radiare dalla F1 l’ex team manager Flavio Briatore per il caso del falso incidente a Nelsino Piquet.

Ignoranza sul Fatto

Via Dagospia

Ieri, sabato, solo Stampa, Unità e Repubblica hanno scelto di ignorare il fatto che mercoledì prossimo uscirà un nuovo quotidiano. Si chiamerà il Fatto Quotidiano e sarà un giornale di giornalisti, come amano ripetere Antonio Padellaro e Marco Travaglio. ieri ne parlano diffusamente Corriere, Foglio (bellissimo articolo), Libero e Giornale, ognuno naturalmente con la propria impostazione e le sue critiche. Ma almeno non negano ai propri lettori il diritto ad essere informati di una novità – solitamente bene augurante per la democrazia – come la nascita di un giornale d’informazione.

Questo piccolo evento, però, a Ezio Mauro, Mario Calabresi e Concita de Gregorio è un po’ indigesto. Sarà perché dirigono giornali alle prese con tanti problemi, o perchè vengono tutti da una scuola ottima quanto altezzosa come quella di Repubblica, ma intanto oggi il prestigioso trio si è distinto per il silenzio. Perchè?

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