Giornalismo online sconosciuto Ansa

Via Ansa
C’è chi come Robin Good (italianissimo nonostante il nome) ha creato un utile e redditizio sito su tutto ”quello che ogni esperto di comunicazione deve sapere”; chi come Marco Mazzei, direttore dei contenuti online della Mondadori, parla di ”latitanza” e ritardo dell’Ordine dei giornalisti e del sindacato sui temi della comunicazione sul web; Francesco Magnocavallo dirige Blogo.it, società editoriale indipendente (la cosiddetta nanopublisher) che riunisce 300 blogger professionisti, annuncia la prima Carta dei diritti e dei doveri dei blogger: è accaduto oggi durante il convegno ‘Giornalismo online, questo sconosciuto’, organizzato dalla Fnsi. Un’occasione per presentare i primi dati di una ricerca sul giornalismo digitale avviata da Lsdi (Libertà di Stampa e Diritto all’Informazione),
secondo cui oltre il 58% di chi lavora in testate online non ha contratto giornalistico (contro il 41,67 che invece lo ha); il 78,38% svolge lavoro di desk (contro il 16,22% che lavora ‘in esterno’). Per quanto riguarda la produzione di notizie, al top della classifica troviamo la cronaca locale (14,94%) e la cultura (12,67%), seguite da politica (10,49%) ed economia (10,13%).

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I nuovi Macbook

Via Bruno Ruffilli Steve Jobs ha presentato oggi a Cupertino una nuova linea di computer portatili, mandando in pensione la plastica bianca e nera che ha caratterizzato il design dei notebook Apple negli ultimi anni. I nuovi MacBook sono in alluminio, compreso il modello più economico, che costa 999 dollari, cento in meno rispetto all’attuale … Leggi tutto

Ma chi pagherà

Mario Deaglio su Lastampa.it

Come terapia d’urgenza, niente male. I punti sensibili del mercato finanziario saranno stretti con dei lacci per evitare ulteriori emorragie; le ossa rotte delle banche saranno accuratamente ingessate; e ci vorrà molto tempo (minimo un anno, si dice, ma possiamo tranquillamente prevedere tempi superiori) perché il paziente torni a camminare con le sue gambe. Se il paziente collaborerà (ossia se, a cominciare da questa mattina, risparmiatori e operatori finanziari smetteranno di vendere in preda al panico), i tempi della sua ripresa si accorceranno.

Detto tutto questo, è doveroso elencare quattro interrogativi che pesano su questa cura.

Il primo è legato precisamente alla collaborazione del paziente: gli esborsi di denaro necessari per sostenere le banche fino a tutto il 2009 saranno minori se la gente darà retta ai governi e scompariranno le vendite dettate dal panico. Negli ultimi giorni si sono moltiplicati gli appelli dei capi di governo alla calma o addirittura, più esplicitamente, a non vendere le azioni. Il successo dipende quindi dalla fiducia del pubblico in questi appelli.

Ma quale fiducia hanno davvero i cittadini dei Paesi ricchi nei loro rappresentanti politici?

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Aggiornamenti sull’ incontro Giornalismo online, questo sconosciuto

Ecco qualche aggiornamento sull’incontro di domani a Roma su giornalismo online questo sconosciuto L’ incontro verrà trasmesso in diretta web-tv da Il Cannocchiale (disponibile da domani) I lavori saranno resi   disponibili in rete nei giorni successivi per permettere una discussione allargata sui temi trattati. Abbiamo i primi interventi proposti dai partecipanti Marco Mazzei, (Editor-in-chief & … Leggi tutto

L’internet della crisi

Scoperta tardi, ma non per questo non meno interessante l’analisi attenta di Fabrizio – Biccio

A chi come me porta a casa la propria pagnottella quotidiana grazie ad Internet, e che magari come me ha vissuto drammaticamente il tracollo della new economy dopo l’11 settembre 2001, qualche brivido sulla schiena per il crollo delle borse mondiali e l’inaugurazione di un periodo di vera e tangibile recessione non sarà mancato. Certo, siamo lontani dalla impressionante e ridicola bolla di fine anni 90, quando c’era chi riusciva a farsi pagare 500.000 Lire al giorno per fare pagine HTML con le tabelle e Dreamweaver, o faceva margini del 600% sui progetti web. Tuttavia non è facile scrollarsi di dosso la sensazione di “costruire il superfluo”, in un momento in cui si intravedono obiettive difficoltà su aspetti molto più concreti della vita quotidiana delle persone e delle imprese. Questa riflessione, figlia legittima dei titoloni a segno meno sui quotidiani e i telegiornali nazionali, si è poi trasformata in una prima, e poi in una seconda domanda: com’è cambiata la rete dopo il crollo del 2001? E adesso invece cosa accadrà?

A distanza di sette anni, abbiamo capito che quello che oggi chiamiamo web 2.0 è in larga parte figlio della crisi del 2001. Fine dei budget multimilionari per progetti di scarso valore, fine delle supermega web agencies dirette da ricchissimi dandies simil-rockstars, nascita e sviluppo di standard aperti, piattaforme open source, e nascita di un uso attivo della rete da parte degli utenti, sono solo alcuni dei vettori che hanno portato fin qui. Non una vera rivoluzione, ma certamente un riequilibrio dei valori in campo. E all’alba di un nuovo tracollo, o comunque di un momento molto difficile, è possibile un accelerazione improvvisa verso una seconda austerity, basata sulla valorizzazione di quanto già esistente (e magari poco sfruttato) piuttosto che la spesa insostenibile di nuovi mostri da costruire from scratch. Senza quindi voler fare l’oracolo della domenica, provo a buttar giù quello che ritengo potrà essere l’atteggiamento più intelligente, in epoca di crisi, per chi si occupa di attività su Internet:

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Cambio di paradigma needed

Un grandissimo al solito Vittorio Zambardino per aver riassunto in poche parole tutto quello che ci serve

Oggi (ieri) e domani a Urbino c’è il Festival dei blog. Non è la prima edizione. Ma quest’anno c’è più di un motivo per dire che sarebbe il caso di sconvolgere l’agenda e rinunciare a rituali di recente formazione ma già molto consolidati e che si prendono maledettamente sul serio.

Tesi: il giro di boa

La tesi che si sostiene qui è molto semplice: una crisi che brucia in pochi giorni l’equivalente del PIL statunitense di un anno non è una bolla che scoppia. E’ un giro di civiltà, una boa che si tocca per invertire la direzione di marcia, un fatto che rende non assurda l’affermazione che il web 2.0 si avvia alla sua fine.

Fine, ma intesa non come esaurimento dell’attività di blogging, della condivisione, della “vita sociale” in rete. A meno di uno sconvolgimento davvero apocalittico, quell’aspetto continuerà a vivere. E qui, come persone e come sito, ci sarà sempre visibilità e sostegno.

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L’apostolo di Internet

Pierangelo Sapegno su Lastampa.it Don Internet viene da lontano, da un sogno degli Anni Settanta, da una chiesetta di poveracci. Viene da un giorno come gli altri, mentre stava andando a giocare a pallone e gli amici lo aspettavano in un campo di periferia, viene dalle radio libere e dal rock and roll, una piccola … Leggi tutto

Dr Evil e la sua gang

Via SOS computer Symantec ha presentato una ricerca su quella che viene chiamata Underground Economy, quell’insieme di “figure professionali” su cui si basano buona parte dei crimini informatici che colpiscono gli utenti di Internet. Lo studio della maggiore azienda mondiale di sicurezza risponde con chiarezza alla domanda: “Chi sta dietro i problemi che si creano … Leggi tutto

Via il quaderno e aprite il computer

Via Lastampa.it «Bambini mettete via il quaderno e aprite il computer». Questa frase verrà pronunciata ogni giorno dalla maestra, in normali aule torinesi. Perché da domani tre scuole elementari inizieranno a lavorare con un piccolo pc come se fosse un quaderno, un sussidiario, un album da disegno. Certo, i bambini del terzo millennio sono figli … Leggi tutto

L’Obama-Iphone

Bruno Ruffilli su Lastampa.it E così Barack Obama ha lanciato la propria applicazione per iPhone, ultima frontiera di una politica sempre più tecnologica. Prima di tutto, ovviamente, bisogna possedere un iPhone, meglio se del più recente modello 3G. Poi si va su www.barackobama.com o su App Store e si scarica il programma, che è gratuito. … Leggi tutto

Ma che bravi bloglabber !

Nel compito di fellow il bloggante si è trovato a votare il lavoro fatto dai partecipanti a Bloglab 2008. Una infornata veramente notevole di blog a tema assortiti.
Ci consentiamo di ricordarvi l’elenco completo dei blog perchè almeno fra qualche anno quando saranno famosi si potrà ricordare “io l’avevo detto che erano bravi”

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A Urbino festa e olimpiadi dei Blogger

Via Lastampa.it Si svolgerà dal 10 al 12 ottobre la seconda edizione del Festival dei Blog di Urbino. L’iniziativa rientra nell’ambito della manifestazione «Parole in Gioco». Il festival nasce sulla scia dei workshop seminariali di  «Conversazioni dal Basso», in programma ogni anno ad aprile presso i corsi di Laurea in Comunicazione Pubblicitaria di Pesaro. Gli … Leggi tutto