La Fiat che verrà

Marina Cassi su Lastampa.it sono confermati, per il 2010, alcuni modelli Idea, Musa, Mi.To; altri sono annunciati in fine produzione come Punto e Multipla. E due sono, nel 2011, in arrivo: si tratta del monovolume L0 che sarà realizzato a cinque e a sette porte; si potrebbe dire una sorta di prosecuzione ideale della Multipla. … Leggi tutto

Incatenati per difendere le commesse Agile ex Eutelia

Via Stefano Esposito Il Cda della Rai ha incredibilmente rescisso il contratto con Eutelia (27 dipendenti a Torino e 20 a Roma che svolgono servizi di rete), siglando contemporaneamente un contratto con la Ibm per 2 milioni di euro. Il tutto alla vigilia della riunione a Roma presso il Tribunale fallimentare che dovrà decidere in … Leggi tutto

Volevo fare solo il giornalista

Un libro di Cristiano Tassinari

Il sogno nel cassetto di Cristiano è sempre stato quello di ‹‹fare il giornalista››: sfondare a livello nazionale, girare il mondo con la macchina da scrivere e con il microfono in mano, partecipare a Mondiali di Calcio, Olimpiadi e G8, scrivere articoli bellissimi e realizzare interviste a personaggi importanti, magari vincere il Premio Pulitzer, lasciare una traccia nel mondo dell’informazione.

E invece…, fin dai suoi esordi, comincia una lunga, estenuante, interminabile via crucis, fatta di precariato, di co.co.co., di contratti a tempo determinato, di colleghi serpenti, di direttori incapaci e di editori improvvisati. Dagli inizi in una tv sgangherata, fino all’approdo nella grande città, Torino, passando per le esperienze più disparate e più disperate, per i luoghi più improbabili d’Italia, per mille promesse non mantenute e per mille speranze andate deluse, tra occasioni perse e grotteschi colloqui di lavoro, sempre all’inseguimento del Grande Sogno: sfondare, diventare un giornalista vero.

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La prima delle avventure spaziali di Nonno Cesare

Via Torino Valley Blog Cesare Massano è un inventore. Entrato alla Fiat nel 1929, è stato progettista in aviazione prima e in ferrovia poi, brevettando diversi pezzi del Pendolino. Ogni istante della sua vita è fatto di ingegno. Per ogni problema esiste una soluzione. Come rompere più nocciole contemporaneamente lasciando però il frutto intero? E … Leggi tutto

Obituary: Igor Man

E’ morto Igor Man, che amava chiamarsi il vecchio cronista; era uno dei più grandi e straordinari uomini e giornalisti italiani. Personaggio che trasudava signorilità e cultura in ogni cosa ha fatto parte di una classe di giornalisti che oramai è difficile ritrovare, in un settore in cui si vive di futilità e PR, più … Leggi tutto

Rivolta sul Frecciarossa Milano – Torino

Oramai si usa dirottare il Freccia Rossa sulla stazione di Porta Susa per evitare l’ira dei pendolari perenemente soggetti a disservizi. (via Repubblica)

L´ennesima giornata no del trasporto ferroviario – armageddon, l´apocalisse, per dirla con la parola slogan usata dagli abbonati torinesi dell´alta velocità – ha la faccia intimorita del giovane ferroviere alla guida del Frecciarossa serale 9554 proveniente da Roma, partenza teorica alle 18.58 da Milano Porta Garibaldi e arrivo virtuale a Torino Porta Nuova alle 19.50.

I leader dei pendolari fast, stremati dal ritardo accumulato, imbufaliti perché con il nuovo palinsesto gli sforamenti dei Tav risultano la regola e non un rara eccezione, sono andati in cabina di guida per chiedere conto dei dissesti nelle tabelle di marcia. È volata qualche parola pesante, dicono gli stessi forzati della Mi-To. L´atmosfera si è surriscaldata. Le colombe hanno dovuto trattenere i falchi. Poi il ferroviere al timone del convoglio, col cellulare aziendale, ha chiamato un superiore e ha chiesto lumi. Come tutti i Frecciarossa che partono da Roma, spiegazione, anche questo è rimasto impigliato nell´imbuto della stazione di Bologna, dove la linea delicata finisce e i Tav vengono istradatati sulle linee ordinarie, in comune con regionali, interregionali e intercity. E c´è stato un non meglio precisato “intervento tecnico” al supertreno. Risultato? Più che raddoppiati, per i torinesi di ritorno a casa, i tempi di percorrenza. Centosei minuti dal Duomo alla Mole anziché i pubblicizzati 52.

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Torino Wireless facile davvero con il wi-fi

La Città di Torino ha realizzato, in collaborazione con AemNet, la copertura di alcune aree pubbliche con connettività Wi-Fi per permettere l’accesso gratuito alla rete Internet da parte di cittadini e turisti con modalità diverse a seconda delle necessità e delle esigenze di ognuno.

Per accedere al servizio WiFi (identificativo della rete: COMUNE_WIFI) è necessario disporre di un identificativo Torinofacile: i residenti in Torino possono chiedere gratuitamente la tessera Torinofacile attraverso la procedura online disponibile dal sito www.torinofacile.it.
Per le altre modalità di rilascio della tessera si prega consultare www.torinofacile.it/registrazione.

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Finalmente il bike sharing a Torino

Parte finalmente il bike sharing torinese. Il servizio partirà ufficialmente il 5 giugno del 2010 con 1200 biciclette e 116 stazioni e orbiterà intorno al portale www.tobike.it. Abbonarsi a ToBike permetterà di prelevare una bicicletta pubblica nelle diverse stazioni presenti in città. Sono previste diverse formule di abbonamento – annuale da 20 euro, settimanale da … Leggi tutto

10, 100, 1000 souvenir della Mole Antonelliana

La paura che il mondo della rete si pone è di tipo politico, etico e sociale, ma praticamente risolvibile in poco tempo utlizzando server dove la giuristizione birmano – italiana non abbia effetto. Ma i timori e le paure che si cerchi davvero di imbavagliare la rete italiana. Via l’Unità Con buona probabilità al prossimo … Leggi tutto

Frecciarossa: cento pendolari senza posto

Arriva l’alta velocità, ma i problemi restano: Via Repubblica

Nuovo orario e sempre gli stessi problemi: ritardi e sovraffollamento. Ieri è stato il primo giorno feriale in cui i pendolari piemontesi hanno sperimentato la rivoluzione ferroviaria dell´alta velocità, che tuttavia non ha eliminato i disagi. Ne hanno fatto le spese i passeggeri del Frecciarossa delle 7.37: 98 persone sono state costrette a viaggiare in piedi, con la paura di cadere lanciati a più di 300 all´ora, perché il posto garantito si ha solo pagando altri 3 euro oltre al già salato abbonamento.

«Tre quarti delle persone sono salite a Porta Susa, proprio la stazione che volevano eliminare – spiega un pendolare, Giancarlo Virga – e quasi cento sono rimaste senza posto: o si aggiungono carrozze o si mette un altro treno». Non solo hanno viaggiato scomodi, ma a Milano sono arrivati con 10 minuti di ritardo. Peggio è andata a chi viaggiava a mezzogiorno verso Torino, che ha accumulato un´ora di ritardo. E anche il treno della sera è arrivato da Roma a Milano 45 minuti dopo il previsto e lo stesso ritardo si è riversato sui viaggiatori che dal capoluogo lombardo dovevano tornare a Torino. A questi problemi si aggiungono quelli legati ai nuovi orari per chi da Milano viene a lavorare a Torino.

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