Trasparenza e merito per un’Università diversa: un’associazione appena nata per cambiare le cose

L’Associazione Trasparenza e Merito. L’Università’ che vogliamo e’ un’associazione non profit che si è costituita recentemente che ha l’obiettivo primario di rappresentare un punto di riferimento, di ascolto e di supporto per tutti coloro intendano reagire ad episodi di ‘mala-universita’, con particolare riferimento alle procedure di assunzione e di progressione di carriera del personale docente, in modo da evitare il loro ‘isolamento’.

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Il FOIA all’italiana: nuova trasparenza amministrativa e libertà di accesso alle informazioni in un libro

Un mega libro con tutto quello che serve saper sulla legge sul Foia e sulla trasparenza nella pubblica amministrazione e sull’accesso alle informazioni.  Ne parleremo a Perugia il 25 novembre Commento sistematico al D.Lgs. 33/2013 dopo le modifiche apportate dal D.Lgs. 25 maggio 2016, n. 97 Il regime Foia: l’accesso generalizzato e i suoi limiti … Leggi tutto

Una petizione per la trasparenza nelle Università italiana e per la tutela del whistleblowing negli atenei italiani

baroniLa campagna Riparte il futuro vuole sostenere un meccanismo che possa esporre e arginare le illegalità che possono accadere dentro e fuori dagli atenei. Per farlo serve difendere e incoraggiare chi segnala corruzione, malaffare, nepotismi e raccomandazioni. Clientelismi, corruzione, baronato, raccomandazioni: quando qualcuno nel mondo dell’istruzione approfitta del suo ruolo per guadagnare un vantaggio personale distrugge molto più di quello che pensa.

La campagna chiede alle nostre università di stare dalla parte di chi ha il coraggio di esporsi, dotandosi volontariamente di regole che aiutino e proteggano chi segnala illeciti.
Gli atenei possono fare molto. La legge anticorruzione del 2012 ha infatti introdotto l’istituto del “whistleblowing”: letteralmente “suonare il fischietto”, un’espressione per indicare chi sceglie di rompere i muri del silenzio sulle illegalità a cui talvolta può capitare di assistere.

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19 settembre 2012: La giornata della trasparenza a Roma

La Giornata della trasparenza si terrà il 19 settembre a Roma con l’ obbiettivo di lanciare su vasta scala il  movimento per l’adozione di un Freedom of Information Act in Italia . Al centro della giornata, un convegno – nella sede della  Federazione nazionale della stampa (Corso Vittorio Emanuele II, 349) – per chiedere al … Leggi tutto

Linked Open Camera

E’ nato Linked Open Camera un progetto per mettere a disposizione tutti i dati prodotti da una pubblica amministrazione in una forma che ne consenta un pieno utilizzo in modo automatico da parte di applicazioni software. Come spende i nostri soldi la camera dei deputati? Mettiamo a disposizione i dati grezzi su contratti e previsioni … Leggi tutto

Ordine dei Giornalisti 2010: qualche riflessione pre elettorale

Abbiamo cercato di fare un po’ di trasparenza per capire e far capire chi siano i potenziali candidati per le Elezioni dell Ordine dei Giornalisti Piemontesi. Domani ci saranno le votazioni. Che serve per salvare il giornalismo piemontese ? Qualche spunto di riflessione per capire.

  • I giornalisti sono sempre più un mondo diverso e sfaccettato che solo nel confronto, e ben venga nello scontro, possono trovare un futuro. Cercare soluzioni unitarie è solo un tentativo per fare plebisciti che difendano i soliti noti.
  • Sono le elezioni di un Ordine professionale non di un sindacato: ci vuole onestà umana e intellettuale per salvare una professione vilipesa dai suoi stessi iscritti e per salvare l’informazione in Italia. Si tratta di comprendere e fare propria l’appartenenza ad un un ordine professionale non di avere un tesserino da giornalista.

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Le elezioni dell’Ordine dei Giornalisti 2010 in Piemonte: operazione trasparenza

Domenica 23 maggio 2010 si terranno le elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, del Collegio dei revisori dei conti e dei consiglieri nazionali. Il 30 maggio si terranno eventuali ballottaggi. Analoghe elezioni si svolgeranno nei diversi ordini regionali italiani. Per maggiori informazioni logistiche basta dare un’occhiata al sito dell’Odg piemontese.

Il sistema dell’informazione italiana prevede ad oggi l’Ordine dei Giornalisti normato dalla legge 69 del 1963. Si tratta di un ordine professionale che nasce con una funzione sociale, per tutelare i cittadini per una migliore informazione e per vigilare sull’operato dei giornalisti. Le leggi che definiscono la funzione dell’Ordine rispetto a giornalisti, informazione e cittadini sono delle buone leggi nei loro intenti. Non si tratta di leggi fasciste come si dice impropriamente a volte. Nel 1963 fino a prova contraria il regime fascista era morto da tempo.

Le leggi sull’informazione in Italia sono delle buone leggi. Probabilmente andrebbero aggiornate dato che il quadro sociologico, economico e tecnologico è drasticamente cambiato. Il problema è che le leggi in questione vengono spesso male applicate o non applicate per nulla. Così l’Ordine è diventato un sistema autoreferenziale chiuso, e avulso, al mondo esterno. Un luogo  in cui i giornalisti si dimenticano che esistono i cittadini e il mondo esterno. Per curare interessi collettivi e privati dei giornalisti esiste correttamente un sindacato, anzi due, ma è un’altra cosa. Per tutte queste ragioni l’immagine sociale dei giornalisti è ai minimi storici.

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I furbetti della trasparenza e la manipolazione dei motori di ricerca

Raccomandare la trasparenza, ma evitare che qualsiasi informazione che deriva dalla sua attuazione sia indicizzata dai motori di ricerca. Questa è la morale – immorale della storia che state per leggere.

Di trasparenza se ne parla da tempo e il buon Brunetta ne ha fatto un suo cavallo di battaglia chiedendo che siano resi pubblici i dati relativi a  curriculum, stipendi, tassi di assenteismo dei dirigenti pubblici e molte altre cose. Una splendida ventata di civiltà per il nostro paese.

In particolare si cita

La legge n. 69 del 18 giugno 2009 (“Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in materia di processo civile”) impone, all’art. 21, comma 1, che tutte le pubbliche amministrazioni debbano rendere note, attraverso i propri siti internet, alcune informazioni relative ai dirigenti (curriculum vitae, retribuzione, recapiti istituzionali) e i tassi di assenza e di presenza del personale, aggregati per ciascun ufficio dirigenziale.

Ma c’è qualcosa che non quadra. Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto una segnalazione da un amico espertissimo di cose di rete che ci consigliava di dare una occhiata  al file robots.txt di molti siti di importanti enti pubblici. Come spiega bene Wikipedia robots.txt è un file creato dai gestori di un sito per imporre ai motori di ricerca, compreso ovviamente Google, delle restrizioni nella indicizzazione delle pagine del proprio sito.  Non è difficile capire la sua sintassi: se per esempio troviamo in robots.txt la direttiva

User-agent: *
Disallow: /pippo/

vuol dire che il gestore del sito comunica a tutti gli spider dei motori di ricerca di non leggere la cartella che si chiama pippo ed i suoi contenuti. Tutto chiaro ? Speriamo di sì, perchè ora dobbiamo vedere degli interessanti casi concreti.

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