Il massacro libico

La situazione in Libia sta diventado terribile (via il Post) Continuano ad arrivare notizie di repressioni e massacri dalla Libia, dove la polizia sta soffocando con la violenza i moti di protesta scoppiati nell’ultima settimana. Il regime non fornisce informazioni su quanto sta accadendo, quindi non ci sono cifre ufficiali, ma varie testimonianze da parte … Leggi tutto

Per la Costituzione. Se non ora, quando ?

Via Valigia Blu
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Di fronte ad un Presidente del Consiglio che dice “questa volta nessuno mi potrà fermare”, usando tono e parole da resa dei conti più adeguati ad un film d’azione degli anni ’80 (un brutto film, tra l’altro) che ad un civile dibattito istituzionale, le possibilità sono poche.

Una è pensare che abbia ragione, che faccia bene, che questo piglio deciso possa cambiare in meglio il paese. Chi pensa ciò, è pregato di uscire ora di casa, e di guardare quel pezzettino d’Italia che gli sta attorno. Vede un paese sereno, speranzoso, che guarda con ottimismo e fiducia al domani? Se sì, allora credo sinceramente che faccia bene a stare lì dove si trova, a lasciare che il Presidente del Consiglio vada avanti pretendendo che nessuno lo fermi. Stia lì, per favore, perché se sta lì forse farà meno danni.
Chi invece vede un paese stanco, stremato, impaludato in una crisi economica e, soprattutto sociale, forse dentro di sé sente di voler fare qualcosa, qualcosa che serva, ma non sapendo bene cosa fare, esita. Oppure discute, cerca di capire, si confronta: sta fermo, però dialoga con chi gli sta attorno tentando di trovare una soluzione. Entrambi gli atteggiamenti hanno una cosa in comune, però: si resta fermi mentre chi dice “questa volta nessuno mi potrà fermare” va per la sua strada, con al seguito i servitori che è riuscito ad arruolare o quei cittadini che, bontà loro, sono convinti che faccia bene.

I problemi dell’editoria impura

Alessandro Penati su Repubblica via Dagospia

Rcs, editore del Corriere della Sera, è anche un´azienda. Quotata in Borsa. Il primo gruppo editoriale italiano per fatturato. Osservazione doverosa visto che Rcs è ormai sinonimo di manovre per guadagnare spazio sul ponte di comando, di rumors sul direttore del Corriere, di giri di pacchi e pacchettini di controllo, di scalate più o meno occulte, accerchiamenti, alleanze, patti di sindacato, e litigi tra i potenti soci. Sembra “Beautiful”. Utili, margini, prospettive, valore del titolo sembrano interessare a nessuno. Se non quando l´azienda entra in crisi, come capita, in media, ogni dieci anni.

Storia nota. Ma viene fatto di rimarcarla adesso per il polverone sollevato dalle critiche di Della Valle al “vecchietto” Geronzi. Se ho capito bene, le critiche possono essere così riassunte: la governance è inadatta a gestire efficacemente l´azienda; le decisioni riguardanti Rcs (incluso la nomina del direttore del Corriere), non spettano al patto di sindacato ma al consiglio di amministrazione; la società deve essere gestita da azionisti che rischiano il proprio.

Sembrano critiche ovvie. Se non fosse che sono poco credibili e soprattutto poco rilevanti per le sorti dell´azienda. Primo, appaiono più legate alla contesa per il potere in Generali che al futuro di Rcs. Secondo, i patti di sindacato esistono proprio per esercitare il controllo, esautorando il consiglio delle decisioni strategiche; quindi perché Della Valle non propone lo scioglimento del patto?

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Siamo italiani molto egiziani, meno libici e tunisini

In questi giorni di rivoluzioni in corso nei paesi dell’Africa mediterrana stiamo assistendo a diversi comportamenti dei media italiani rispetto alle diverse inurrezioni nazionali. Interessati, ma con distacco e con copertura modesta nel caso della Tunisia. Partecipi e con copertura massiva nel caso dellEgitto. Interessati, forse imbarazzati, con copertura modesta nel caso della Libia. Solo … Leggi tutto

Un bimbo egiziano chiamato Facebook

Via Techcrunch Cultural relativity is an amazing thing. While American parents worry about their kids being on Facebook, Egyptian parents are naming their kids “Facebook” to commemorate the events surrounding the #Jan25 revolution. According to Al-Ahram (one of the most popular newspapers in Egypt) a twenty-something Egyptian man has named his first born daughter “Facebook” … Leggi tutto

Un miracolo al Pio Albergo Trivulzio

Via Beppe Grillo

Gli affitti a Milano sono i più alti d’Italia. Una giovane coppia deve trasferirsi nelle cittadine satellite della sua infinita periferia per potersi permettere due locali più servizi. A Milano è però avvenuto un miracolo, come ai tempi di Cesare Zavattini. Un nuovo “Miracolo a Milano” per 1.064 persone, in maggioranza politici, o loro amici, mogli e conoscenti, insieme a molti giornalisti. Nelle zone di maggior prestigio, da via della Spiga, a Corso di Porta Romana, da via Pascoli a via Petrarca, da Piazza del Carmine a via San Marco, da via Santa Marta a Corso Italia sono stati affittati dalla Fondazione Pio Albergo Trivulzio (PAT) appartamenti a prezzi modici. Veri e propri affari immobiliari (sensazionali!) ottenuti sotto gli occhi del Comune. Per dire, 85 metri quadri a Porta Romana per 3.812 €/anno, 114 m2 via Previati per 3.806 €/anno, 98 m2 in via Solferino per 6.952 €/anno, 192 m2 in via Petrarca per 5.100 €/anno, 82m2 in via Pascoli per 2.285 €/anno, 107 m2 in piazza del Carmine 18.174 €/anno, 187 m2 in via Moscova per 10.135 €/anno, 101 m2 in via San Marco per 5.743 €/anno, 149 m2 in via Santa Marta per 18.749 €/anno.

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Lo scoop di Google Street View e di un ministro di passaggio

Via Piero Cambi Un articolo su un quotidiano di ieri raccontava di come a Roma esistesse un “equivalente” del famigerato residence dell’Olgettina a Milano 2 (immediatamente rinominato “Orgettina”) in cui, come è noto alloggiavano numerose ragazze ed un Consigliere Regionale, generosamente ospitate a spese del Premier, che ricambiavano con analoga generosità e dedizione. Sul giornale … Leggi tutto

Si schianta a 320 km/h ed esce illeso dallo scontro

Via Genova24.it Non dimenticherà facilmente la disavventura il giovane tedesco K.S., 28 anni, che due notti fa ha distrutto la sua Pagani Zonda nera, l’ultimo modello da un milione e 200 mila euro, sbattendo violentemente contro il guardrail dell’autostrada A10, subito dopo il casello di Spotorno, e uscendo miracolosamente illeso dall’abitacolo insieme alla ragazza che … Leggi tutto

Mai più soli contro la corruzione

Dal blog di Raphael Rossi La corruzione fa comodo alla Casta così come torna utile lasciare da soli i testimoni di giustizia e non attivare delle norme anticorruzione efficaci (l’Italia incorrerà in sanzioni europee, che pagheremo noi cittadini: oltre il danno la beffa). E visto che ho un anno di tempo (il processo inizia nel … Leggi tutto