Houston, questa volta abbiamo davvero un problema: non c’è più un centesimo. Norman Augustine non la vuole buttare in politica, lui di mestiere fa il manager, è stato anche il capoccia della Lockeed, e quindi pure abbastanza navigato, e non solo nello spazio: ma i piani che aveva trionfalisticamente annunciato George W. Bush, sulla Luna di nuovo nel 2020, su Marte entro il 2050, beh, ce li possiamo scordare. “Non c’è alcuna probabilità che la Nasa riesca a imbarcarsi in una qualche missione nello spazio più profondo prima del 2028. Anzi”. La Nasa è finita, andate in pace.
Norman Augustine non è un esperto qualunque: è il capo del panel di becchini che da un momento all’altro dovrà salire alla Casa Bianca per annunciare la morte del progetto spaziale. E a seppellire quel sogno fatto balenare da John Fiztgerald Kennedy (“Prima che questo decennio finisca, un uomo arriverà sulla Luna e farà rientro sano e salvo”, 25 maggio 1961) sarà proprio lui, Barack Obama, l’uomo della nuova speranza, “Hope”, affossata dalla recessione.
Agnelli gestiva da solo i suoi beni
Via Corriere Oltre due anni di riserbo, quasi assoluto. Gianluigi Gabetti, Franzo Grande Stevens e Siegfried Maron, accusati da Margherita Agnelli de Pahlen di essere stati i gestori del patrimonio del padre (anche di un presunto «tesoro» occulto), si sono difesi con memorie giudiziarie di cui non è mai trapelato nulla. E la madre, Marella, … Leggi tutto

La storia del Seattle Times diventa un caso da studiare per tutta l’industria dei mass media. Il quotidiano della West Coast è sempre stato considerato una delle migliori testate regionali. Per garantire un’informazione di qualità, e continuare la tradizione del giornalismo investigativo di cui va fiero, l’editore Blethen ha voluto mantenere una redazione in apparenza sovra-dimensionata per un giornale locale: 210 giornalisti. E’ vero che i tagli di organico hanno colpito anche lì: fino a cinque anni fa i redattori a tempo pieno erano 375. Ma adesso Blethen si dice convinto che in casa sua la cura dimagrante è finita, proprio mentre altri editori devono varare piani di ristrutturazione per far fronte alla crisi delle entrate.