I mezzibusti venuti da lontano

Via Repubblica

Said, Anca, Asnaa, Jetmir, Russel, Fei Li, Robert. Sono loro i nuovi «mezzibusti» della Torino multietnica. Ragazzi fra i diciannove e i venticinque anni, da Marocco, Egitto, Romania, Albania, Cina, Filippine, Perù, che per la prima volta si mettono davanti a una telecamera per realizzare una serie di notiziari rivolti agli stranieri. Il progetto, realizzato dal Comune con il servizio civile volontario per giovani immigrati, prevede sette notiziari in sette lingue diverse una volta alla settimana. Arabo, cinese, albanese, romeno, filippino, spagnolo, per raggiungere il più vasto numero possibile di spettatori stranieri.

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Caso Grinzane: 19 milioni di euro senza controllo

Alberto Gaino su Lastampa.it

Com’è che Giuliano Soria potè ricevere 19 milioni e 361.215,45 euro di contributi pubblici in soli quattro anni e sette mesi, da metà 2004 al 31 gennaio scorso, per non parlare di quanto ebbe in precedenza? In un anno di indagini e di scandalo si è assai detto e scritto del «sistema Soria»: sapeva calamitare risorse pubbliche ministeriali e locali sulla sua girandola di meeting, dai premi ai Nobel, circondato dalla propria corte, alle cene pantagrueliche offerte a tanta bella gente.

Come quella volta, era il 2007, che andò a New York in scelta e numerosa compagnia fondamentalmente per consegnare il Grinzane a Philip Roth che non aveva voluto «scendere» a Torino. Grandi meriti. In Langa ha portato Sepulveda a conoscere funghi e Barolo, aromi e nebbie. Con la Bosè pigiava l’uva. Gli bastava inventare nuove idee letterarie in ogni angolo del mondo e gli veniva dato. Poi stornava e dirottava su altro, anche sul proprio patrimonio, aiutato in quest’opera di furbizia contadina dal fratello dirigente della Regione Piemonte. La Procura di Torino contesta loro 4 milioni e mezzo di malversazione. Fondi pubblici. Gli sprechi non sono entrati nell’inchiesta.

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Mozzarelle annacquate

Il presidente del consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana Dop è stato sorpreso durante i controlli ad annacquare il latte. Con questa motivazione il ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali Luca Zaia ha annunciato, oggi, la decisione di aver commissariato il Consorzio della bufala Dop che vede insieme 128 produttori. Ma non … Leggi tutto

Ricchezza, bisogno, scarsità, distribuzione, mercato

Via Irene Cassarino

La società dei consumi è fondata sulla creazione artificiosa e sullo sfruttamento strutturale dei sistema dei bisogni, che è frutto del sistema della produzione. Il quale prima di essere destinato a produrre beni ha la funzione di produrre privilegi e di mantenerli. I bisogni rispondono ad una necessità di segni e differenziazioni. Il consumo non mira a soddisfare un supposto bisogno profondo e recondito dell’individuo, ma a ripristinare continuamente la distanza sociale e a confermare i segni d’appartenenza ad uno status, perpetuando una tensione cronica che è l’antitesi della ’soddisfazione’. Per questo un bisogno “realizzato” non crea, come sostengono i razionalisti, uno stato di equilibrio e risoluzione delle tensioni, al contrario le riproduce in maniera folle, negando la possibilità di una soddisfazione e quindi smascherando la natura stessa del bisogno.

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La competenza scientifica mal si coniuga con la celebrità

Via Guido Romeo Un volto famoso è più ascoltato di mille scienziati, e per questo quando parla di medicina, energia, astrofisica, insomma di scienza, rischia di fare danni enormi sulla percezione del pubblico e condizionare le abitudini e le credenze di molti su temi sensibili come salute e alimentazione. Un esempio? Heather Mills, celebre oltremanica … Leggi tutto

Mediacamp 2010 a Perugia: il 25 aprile dell’informazione

Il Festival Internazionale del Giornalismo che si svolge quest’anno a Perugia dal 21 al 25 aprile 2010 ha deciso di replicare  il successo dello scorso Mediacamp, con una edizione 2010 che si svolgerà domenica 25 aprile. Il Mediacamp 2010 fa parte del Journalism Lab del Festival,  è sponsorizzato da Liquida e patrocinato da LSDI.

Haiti prima e dopo il terremoto

Via Nuova società Sapevamo quanti erano i vivi prima dell’apocalisse. Di quelli non c’è mai fregato niente. Ora arrivano frotte di soccorsi umani e pecuniari tutti insieme. Tempo scaduto. L’1% della popolazione è invece ricchissimo. Protegge se stesso e i suoi soldi con muraglie altissime che delimita(va)no spazi naturali paradisiaci, tra i più belli al … Leggi tutto

Il contratto capestro del vaccino per gli italiani

Via AltraEconomia, approfondimenti su Altro Consumo

Alla fine eccolo, il contratto. E’ nell’allegato che potete scaricare qui a fianco. Persino la Corte dei Conti aveva lamentato il fatto che la scrittura privata tra il ministero della Salute e la multinazionale farmaceutica Novartis fosse di fatto coperta da segreto. Non solo, sempre la Corte dei Conti aveva parlato di condizioni troppo favorecoli a Novartis, fra i quali l’assenza di penali, l’acquisizione da parte del ministero dei rischi e il risarcimento alla multinazionale per eventuali perdite.

Tra i tanti punti dell’accordo, elenchiamo quelli che ci sembrano più salienti:

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Nuovissime prospettive sul futuro dell’informazione

Si è aperta una nuova discussione sui temi dell’informazione on-line a partire da una felice sintesi per punti di Luca de Biase, già annotata da Marco Formento e (il giornalaio) Pier Luca Santoro. e probabilmente fra poco da altri. Il bloggante titolare decide di dire la sua, con particolare declinazione al mercato dell’informazione italiano

1. L’informazione di qualità ha valore e costa tempo o denaro. Il modo in cui viene pagata contribuisce a qualificarla: può pagarla il pubblico che compra un prodotto editoriale, la pubblicità che compra l’attenzione del pubblico, una comunità di sottoscrittori o uno stato che la finanzia.

L’informazione è un bene particolare, ma è un bene suscettibile a quelle che sono le leggi del mercato legate a domanda ed offerta, e alla distribuzione. L’evoluzione storica dei media e dei prodotti editoriali aveva staticizzato il concetto editoriale di infornazione in un oggetto cartaceo distribuito in media quotidianamente detto giornale. Il giornale veniva distribuito attraverso dei canali distributivi rigidi e soggetti a parcellizzazione. Poi è arrivata la rete che ha demolito e ricostruito dal nulla canali distributivi, ha allargato enormemente l’offerta di informazione,  ha distrutto la scala dei tempi portando tutta l’informazione al tempo reale (TV, radio, Internet) e relegando la carta stampata all’approfondimento.
Il sistema distributivo fisico italiano, molto “viscoso” è ancora un’ancora di salvezza per  il futuro degli editori cartacei. D’altra parte nessuno ha cercato ad oggi di mutarlo, evidemente sta bene così come è a editori, distributori e punti vendita. E’ come il rapporto fra concessionarie e case di produzione automobilistiche, spesso criticato, ma mai modificato seriamente.

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Cronisti di guerra in stanze d’albergo

Vittorio Zambardino risponde a Gianni Riotta (qui il pensiero di Alessandro Aresu) Caro Gianni, sei un ottimista: in questo paese nelle redazioni, nelle case editrici, nell’accademia e nelle stranze strategiche delle aziende – dovunque in qualche modo “si pensi per professione” – la rete, come luogo e modello di reperimento ed uso dell’informazione, non è … Leggi tutto